Tasse: rottamazione-ter, poi Imu e Tasi
Al via il mese caldo dei contribuenti

Ancora qualche giorno di tolleranza per il pagamento della «rottamazione-ter», poi il 16 dicembre l’appuntamento con Imu e Tasi.

Sarà un mese caldo per i pagamenti delle tasse. È scaduto il 2 dicembre il termine per il pagamento della rata per chi ha aderito alla «rottamazione-ter» e al «saldo e stralcio» delle cartelle. Si trattava di un’ultima chiamata per 1,8 milioni di contribuenti che dovrebbe portare nelle casse dello Stato almeno 1,2 miliardi di euro, che si aggiungeranno agli 1,6 miliardi già incassati a luglio in occasione della prima rata della rottamazione-ter. Chi non ha pagato entro la scadenza perderà i benefici, sottolinea l’Agenzia della Riscossione, anche se sono previsti 5 giorni di tolleranza, per cui rientra anche chi paga entro lunedì 9 dicembre.

Il 30 novembre è scaduto poi il secondo acconto Irpef, ma essendo caduto di sabato, la scadenza fiscale è slittata al 2 dicembre. Secondo l’Ancot, Associazione nazionale consulenti tributari, l’importo medio versato da ogni contribuente per l’acconto Irpef è pari a 3.080 euro. Inoltre entro il 16 dicembre milioni di italiani dovranno pagare il saldo Imu e Tasi per il 2019. Sono tenuti a pagare queste due tasse i proprietari di seconde case, di case di lusso, di immobili commerciali, negozi e terreni. La Tasi è la tassa comunale per i servizi come la manutenzione delle strade, la pubblica illuminazione.

Intanto, sempre in materia di fisco e tributi, Confindustria «ribadisce la profonda preoccupazione per il continuo ampliamento della sfera penale ai fatti economici» riferendosi ad un emendamento al dl fiscale che estende l’ambito applicativo del decreto 231 ai reati tributari. «È un approccio iper repressivo», sostengono gli industriali.

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