Un incubo: temporali e trombe d’aria
Finimondo, tutta la provincia colpita

Puntuale come un orologio svizzero: le previsioni parlavano della possibilità di temporali nella fascia mattutina 6-12 di domenica 31 luglio e su Bergamo e provincia poco dopo le 6,10 si sono scatenati violentissimi acquazzoni con vento molto forte: abbattuti diversi alberi, volate tegole. Si parla addirittura di tromba d’aria. E a Dalmine, dove sembra che l’intensità del maltempo abbia raggiunto il suo apice, una gru è caduta su una casa. Ed è stata sfiorata la tragedia.

Anche un’altra foto rende bene l’idea: un albero piegato dalla furia delle intemperie che ostruisce più di una corsia della strada statale 671 poco prima dell’uscita per Bergamo-Seriate e Orio al Serio. Ma in redazione ci sono piovute moltissime segnalazioni: ringraziamo tutti i lettori che stanno dando il loro contributo. Per il momento non si segnalano danni gravissimi o tragedie, e viste alcune foto è stato quasi un miracolo che non ci sia scappato il morto, ma ci sono «soltanto» un bel po’ di problemi da risolvere. L’ultima notizia è che ci sono allagamenti al rondò delle valli sulla strada per la Valle Seriana con automobilisti in panne.

Tempestati di chiamate i vigili del fuoco, costretti a un lavoro straordinario: in azione tutti i distaccamenti e tutti i volontari con rinforzi anche da Lecco e Palazzolo. Alle 11 erano stati già effettuati una sessantina di interventi, alle 11,30 ce n’erano una ventina in corso e ce ne sono una cinquantina in coda. Naturalmente le priorità hanno la precedenza. Attiva anche la Protezione civile di Bergamo e Dalmine, così come la Protezione Civile della Sezione Ana di Bergamo, alacramente al lavoro con più di 120 volontari, coordinati in 20 squadre.

Decine di persone al Pronto soccorso di Bergamo per traumi causati da scivolate sui pavimenti bagnati. A quanto pare il maltempo è arrivato da Lecco e ha investito in primis l’area ovest della Bergamasca. Ora si è spostato verso est.

Vi stiamo continuamente aggiornando. Ecco le ultime news (relative alle ore 14) sul fronte ferroviario. Si registrano ancora disagi alla circolazione ferroviaria su alcune linee lombarde causati dal maltempo che ha interessato la regione questa mattina. In particolare, rimane ancora sospesa la circolazione ferroviaria sulle linee Bergamo-Lecco e Milano-Lecco, per consentire al personale di Rete Ferroviaria Italiana di effettuare tutte le operazioni di verifica e ripristino lungo le linee. Stamattina si è bloccato un treno a Ponte San Pietro in via Sant’Anna per la caduta di un albero. Alla stazione di Bergamo, sempre stamattina, segnati maxi ritardi.

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/temporale-ad-azzano-san-paolo_1027163_44/?attach_a_&src=img&site_source=RelatedBottomImg-1027163

Non c’era ancora molta luce verso le 6,10 e dunque ci sono foto e video che riescono soltanto a dare un’idea della violenza del temporale che in città è durato una ventina di minuti nella sua massima intensità, più o meno dalle 6,10 alle 6,30, mentre in diversi punti della provincia anche una mezz’ora, e in alcune aree si è scatenato prima, con interruzione momentanea dell’elettricità.

Pioggia a secchiate a causa del vento forte, si è avuta quasi paura e molti - viste le recenti esperienze con un maltempo che periodicamente diventa martellante e al quale non siamo ancora abituati, sembrano tempeste tropicali - sono corsi a controllare che non ci fossero allagamenti in casa o in garage. C’è chi ha scritto di non aver mai visto nulla di simile e di aver temuto per la propria incolumità.

Ci hanno scritto da Bergamo, Dalmine (il centro più colpito della Bergamasca: si parla di danni anche allo stabilimento della Tenaris, di un muro del cimitero caduto), Seriate, Azzano San Paolo, Osio Sopra, Brembate Sopra, Ghisalba, Urgnano, Cologno al Serio (tettoie scoperchiate, tegole e parabole volanti.... Tra i danneggiamenti si segnala anche il fossato medievale e il capannone scoperchiato di una falegnameria in via Crema), Stezzano, Zanica (alberi sulla strada che conduce a Comun Nuovo, cimitero chiuso per sicurezza), Cenate Sotto, Almenno San Salvatore, Albino, Pradalunga, Ubiale Clanezzo, Nembro (scoperchiato il tetto di una casa, ciclabile chiusa), Ponte San Pietro (con un treno bloccato), Canonica d’Adda, Suisio, Terno d’Isola, Valbrembo (dove manca l’energia elettrica da ore), Presezzo (idem, blackout), Mapello (idem, blackout), Leffe, Medolago, Gandino, Calusco, Mornico (alla Sagra in Campagna è stato sospeso solo L’Eco Café, mentre si è tenuta regolarmente la conferenza con il ministro Martina, così come si terranno regolarmente le proposte di stasera) e Sarnico (dove è in corso il Busker Festival degli artisti di strada: sono volati i tendoni).

Superlavoro dei vigili del fuoco, soprattutto a Dalmine, che sono stati tempestati di chiamate. In definitiva, sempre che non ci sia stato nessun punto della nostra provincia risparmiato dalla furia del maltempo.

Il vento ha divelto il palco del Power Sound di Ubiale, ma è stato sistemato nel corso della giornata e gli organizzatori confermano che stasera ci sarà musica (qui sopra, le foto del palco prima e dopo). Nessun problema all’aeroporto di Orio ma soltanto qualche ritardo nei voli. Si segnalano però code per lo scalo e per Oriocenter.

«Rientro choc in città – racconta Andrea Benigni, che ci manda la foto qui accanto con i danni sul balcone di casa sua –. Di ritorno da Sant’Omobono Terme, io e mia figlia Barbara abbiamo trovato un disastro nella nostra casa di via XXIV Maggio. Ci è venuto un colpo. La porta finestra dello studio sradicata e finita sul pavimento. Vetri ovunque. La tapparella abbassata è riuscita solo in parte ad arginare l’impatto di un vecchio abete abbattuto dalla furia della tempesta, un albero al di là del muro di cinta del cortile, nel giardino degli ex Ospedali Riuniti di largo Barozzi. Quando ci siamo sporti dalla finestra della camera per vedere il resto, ci si è gelato il sangue: la balaustra in ferro e vetro del terrazzo distrutta e l’albero adagiato in pezzi sulle terrazze sottostanti. Restano in piedi altri alberi minacciosi in quel giardino. Ora non siamo più tranquilli.»

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