Tiri liberi su Bergamo e Remer
La cura Sacco e gli alti e bassi di Treviglio

Bergamo tira un sospiro di sollievo con due vittorie e una sconfitta sul fil di sirena con la capolista. La gestione Sacco per ora funziona. Treviglio, i soliti alti e bassi. Il punto di Arturo Zambaldo.

Dalla sua inseparabile barca ormeggiata sui lidi marchigiani, alla panchina del Palazzetto dello sport di Bergamo. Giancarlo Sacco, 61 anni, in due sole settimane ha rivitalizzato l’ambiente. A dargli l’opportunità di tornare al basket giocato è stato l’amico Ferencz Bartocci (direttore generale della Bergamo Basket) che gli ha affidato la gestione tecnica della squadra. Una spinta che ha permesso al sodalizio orobico di lasciare l’ultimo pericoloso posto in classifica, spingendola a suon di vittorie due posizioni più in alto in graduatoria. Quattro i punti, sin qui, totalizzati con pieno merito contro Montegranaro (in trasferta) e con Imola e un’overtime perso di un soffio con la capolista Fortitudo Bologna. Un bravo, dunque, a Bartocci e a chi lo ha scelto. Sin qui è stato perso tanto tempo, il cambio di allenatore e i rinforzi sono arrivati molto tardi. I pezzi pregiati Hollis e Laganà sono stati un toccasana e se fossero stati presi prima probabilmente ora la squadra sarebbe a metà classifica. Invece eccoci a rincorrere con affanno i rischiosi playout.

Gli alti e bassi della Remer, purtroppo, sono una regola. Il risultato è che i trevigliesi non riescono ad abbandonare la zona rossa della classifica. Non è il momento di concedere spazio alle ragioni che hanno determinato la precaria situazione nemmeno lontanamente ipotizzata in estate. Mancando solo cinque turni al termine bisogna stringere i denti sul parquet e sfruttare al massimo le gare interne. In altre parole il valore aggiunto per centrare la salvezza dipenderà anche dal sostegno dei tifosi dagli spalti del PalaFacchetti.

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