Torna a splendere la chiesa del Concilio
A Longuelo festa e momenti di riflessione

«Abbiamo restituito un monumento della contemporaneità alla città e di questo sono felice. La chiesa di Longuelo non è soltanto la chiesa di Longuelo, ma è un bene architettonico che appartiene a tutta Bergamo, direi a tutta Italia, è uno degli esempi più riusciti della nuova architettura religiosa».

Don Massimo Maffioletti, parroco di Longuelo parla davanti alla chiesa che Pino Pizzigoni progettò nei primi Anni Sessanta e che in questi mesi è stata restaurata radicalmente: completamente realizzata in calcestruzzo armato, le strutture mostravano in più punti l’usura del tempo; addirittura alcune parti mostravano l’armatura in ferro perché il calcestruzzo era stato «consumato» dagli agenti atmosferici, aria, vento, pioggia, grandine, sostanze inquinanti.

Per la fine dei restauri la parrocchia di Longuelo ha organizzato diversi momenti di celebrazione e riflessione. Giovedì alle 20.30, in chiesa, verrà presentato il libro «L’inno di cemento - La chiesa della Beata Vergine Immacolata» che apre una nuova serie di volumi sulle chiese contemporanee della diocesi di Bergamo. Poi domenica 26 giugno alle 10 gran festa con il vescovo Francesco Beschi e i parroci emeriti di Longuelo don Giuseppe Donghi e don Martino Lanfranchi. Alla sera concerto di musica religiosa contemporanea. Il 30 giugno verrà rievocata la prima «Messa beat» della provincia di Bergamo, giusto cinquanta anni fa.

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