Tragedia di Azzano, analisi sui cocci
La Scientifica indaga sul lunotto rotto

Alla ricerca di tracce biologiche o impronte a riscontro delle diverse versioni sulla dinamica sui pezzi di vetro del lunotto infranto.

Servono accertamenti. Verifiche ulteriori sulla dinamica dei fatti, per fare chiarezza su quanto è accaduto su quel tratto di strada statale Cremasca ad Azzano nella notte tra sabato 3 e domenica 4 agosto: su quanto accaduto in quella manciata di minuti in cui sulla Cremasca transitavano la Mini Cooper guidata da Matteo Scapin, 33 anni, la Vespa 125 su cui viaggiavano Luca Carissimi, 21 anni e Matteo Ferrari, 18 anni, e a poca distanza uno scooter con in sella una coppia di amici dei due ragazzi di Borgo Palazzo.

E serve chiarezza anche su quanto accaduto dal superamento dell’incrocio con via Portico, a semaforo rosso, da parte di tutti e tre i mezzi, fino all’urto della Mini Cooper con la Vespa 125, con gli altri due ragazzi a meno di 50 metri di distanza, che hanno visto l’impatto che ha causato la morte di Luca e Matteo. È quanto in sostanza auspica il gip Vito Di Vita nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Matteo Scapin.

Il pm Raffaella Latorraca, titolare dell’inchiesta, aveva ipotizzato per Matteo Scapin il duplice omicidio volontario, il gip l’ha riqualificato in omicidio stradale (aggravato dall’omissione di soccorso) perché alla domanda sulla certezza della volontarietà, secondo il gip, non ci sarebbero evidenze.

Venerdì 9 agosto alle 12, nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni, verrà effettuata l’autopsia sulle salme di Luca Carissimi e Matteo Ferrari

© RIPRODUZIONE RISERVATA