Tragedia di Azzano, «gesto volontario»
La pm contro il gip ricorre al Riesame

La rottura del vetro della Mini resta un giallo in questa vicenda. Non si sa da chi sia stato infranto né si è sicuri con che cosa.

Il gip Vito Di Vita, scarcerando Matteo Scapin e applicando nei suoi confronti i domiciliari, aveva derubricato il reato da omicidio volontario a omicidio stradale. Ma la pm Raffaella Latorraca contesta la riqualificazione e nelle ultime ore ha presentato appello al tribunale del riesame contro l’ordinanza del giudice. La Procura, insomma, rimane convinta che quello accaduto la notte fra il 3 e 4 agosto sia un episodio doloso. Che, cioè, Scapin, alla guida della sua Mini, abbia investito di proposito la Vespa 125 su cui viaggiavano Luca Carissimi e Matteo Ferrari per vendicare l’affronto subito poco prima alla discoteca Setai di Orio e magari pure il lunotto posteriore dell’auto andato in frantumi al termine della serata, quand’era fermo al semaforo dell’incrocio fra via Portico e la Cremasca. La rottura del vetro della Mini resta un giallo in questa vicenda. Non si sa da chi sia stato infranto né si è sicuri con che cosa.

Due giovani estranei alla lite si sono presentati nei giorni scorsi a raccontare di aver visto due ragazzi in moto lanciare una bottiglia contro un’auto. I due amici delle vittime che seguivano su un altro scooter lunedì hanno ribadito alla pm di non aver visto nulla. Il gip non ritiene credibile la versione di questi ultimi, la Procura invece sì: è possibile, per l’accusa, che fossero a distanza tale da non aver realmente notato nulla.

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