Tribunale, boccata d’ossigeno
Ok da Roma, presto 18 rinforzi

Una boccata di ossigeno, un principio di cura come non se ne vedevano da parecchi anni: per il Tribunale di Bergamo le ultime notizie da Roma potrebbero essere - se non la panacea di tutti i problemi - certo un buon aiuto per risolvere le criticità più urgenti e riprendere spirito.

Diciotto persone in più tra gli amministrativi: questo è l’aiuto che potrebbe arrivare già nel giro di un paio di mesi, un tempo quasi da record se si considerano le normali tempistiche di reazione della burocrazia italiana. Certo, il numero ancora non riuscirebbe a coprire tutte le carenze attuali (su 131 addetti previsti in pianta organica ne sono presenti al momento 94, quindi con un deficit di 37 unità), ma dal momento che da oltre quindici anni non si registra l’arrivo di nuovo personale, la notizia è certo di ottimo auspicio.

«Il ministro Andrea Orlando, da me personalmente contattato e sollecitato più volte - spiega l’onorevole Antonio Misiani, deputato del Pd e componente della V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione -, ha prestato un’attenzione particolare al potenziamento della funzionalità degli uffici giudiziari, attivando procedure di mobilità obbligatoria per 1.000 posti (su tutta Italia, ndr), previste dalle leggi di stabilità 2015 e 2016, attingendo al personale provinciale soprannumerario o al portale del ministero della Funzione pubblica. Ha riconosciuto la particolare criticità della situazione di Bergamo, insediando un tavolo di lavoro relativo alla Corte di Appello di Brescia».

Proprio per Bergamo nello specifico (il cui tribunale fa capo al distretto di Brescia, ndr) il tavolo di lavoro ministeriale il 24 febbraio si è riunito e ha individuato 18 posti vacanti: dieci assistenti giudiziari, cinque cancellieri e tre altri profili.

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