Uffici pubblici ancora a singhiozzo
Disagi e attese tra call center e mail

Nonostante la Fase 2 sono tuttora chiusi gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate. Il direttore: «Lo faremo su appuntamento». E l’Inps attiva la «richiamata telefonica».

Ripartenza a singhiozzo per gli uffici pubblici alle prese con la riorganizzazione post Covid. In molti casi restano ancora chiusi al pubblico come l’Inps di viale Vittorio Emanuele o l’Agenzia delle Entrate di largo Belotti.

È vero che il lavoro continua da remoto (anche se a ranghi ridotti, per l’emergenza sanitaria) ma le linee telefoniche e gli indirizzi mail messi a disposizione dei cittadini - tra l’altro solo per alcune pratiche - non sembrano essere sufficienti a soddisfare la richiesta. Il direttore provinciale dell’Istituto di previdenza sociale, Daniela Cutugno, annuncia dall’8 giugno un nuovo servizio «di prenotazione di una richiamata telefonica» per venire incontro a chi ha bisogno di chiarimenti sulle pratiche di pensione e sugli ammortizzatori sociali. Un funzionario richiamerà il giorno e l’ora stabiliti (prenotazioni tramite sito, app o contattando lo 035.279300). Diverse le segnalazioni, invece, che riguardano le difficoltà d’accesso all’Agenzia delle Entrate.

È il caso di una nostra lettrice, alle prese con la «missione impossibile» della correzione del codice fiscale. «Telefonando al numero di Bergamo 035.3880111, la segreteria risponde dando ancora gli orari prima della chiusura e peggio dando un numero nazionale che risulta non attivo», racconta. Non va meglio il contatto via mail: «Si viene richiamati e informati che non è possibile fare nulla perché gli uffici non danno appuntamenti, unica modalità per la correzione di codici fiscali in essere». La conclusione è amara: «In sostanza, nel mio caso, se il codice fiscale non è corretto, non si può procedere all’iscrizione anagrafica presso il Comune di Bergamo, la cui residenza è necessaria ai fini del rilascio del Pin dell’Inps per poter richiedere il sostegno al reddito, nelle varie forme fin qui disponibili».

Il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Bergamo Antonio Tangorra è consapevole dei disagi ma è al lavoro per far ripartire quanto prima la macchina a pieno regime. «Ci stiamo organizzando per riaprire a breve tutti i servizi», annuncia. Le modalità e i tempi della ripartenza, però, non sono ancora noti, anche se le riunioni operative si stanno moltiplicando, dopo la direttiva della direzione regionale del 3 giugno scorso che prospetta appunto un graduale riavvio delle prestazioni. «Riapriremo al pubblico solo su appuntamento – annuncia il direttore Tangorra –, per quelle pratiche che necessitano della presenza dell’utente. Continuerà anche l’assistenza da remoto, come fatto finora, erogando i servizi su richiesta telefonica o via mail». Il piano prevederebbe, entro pochi giorni, la riapertura di 5-6 servizi fondamentali (con prenotazione dell’appuntamento) e il potenziamento del telelavoro.

Il punto è ripartire garantendo la sicurezza, sia ai dipendenti sia ai cittadini. «Serve trovare un giusto bilanciamento tra la sicurezza del lavoratore pubblico e il diritto al servizio del cittadino, soprattutto dei più fragili: pensionati, persone sole o che non hanno dimestichezza con l’on line», interviene l’ex direttore Antonino Lucido, che auspica una rapida soluzione, in un mix «di telelavoro, che è la svolta per il futuro, e rapporto quotidiano di servizio diretto e semplice con il cittadino nei front office di tutti i pubblici uffici».

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