Un farmaco per rallentare i tumori
Ci si lavora al Negri, l’Airc lo sostiene

C’è una molecola, nel corpo umano, simile a una collana di perle. Ognuna delle sue sfere svolge un’importante funzione, tra cui quella di normalizzare i vasi sanguigni. Nel caso di un tumore quel «pezzo» di molecola potrebbe impedire alla massa di crescere e convogliare meglio il trattamento chemioterapico, che diverrebbe più efficace.

È sulla possibilità di riprodurre questa parte di molecola e trasformarla in un farmaco che stanno lavorando all’Istituto di Ricerche Farmacologiche «Mario Negri» di Bergamo. Una ricerca finanziata dall’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro che sabato 27 gennaio tornerà in 2.500 piazze italiane - anche nella Bergamasca - con il tradizionale appuntamento delle «Arance della salute dell’Airc». Le donazioni raccolte andranno a finanziare studi, progetti e programmi di ricerca. Come quello portato avanti da Giulia Taraboletti, milanese di nascita, bergamasca d’adozione, che sta studiando le cellule tumorali e l’ambiente in cui si sviluppano, al fine di poter elaborare un farmaco.

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