«Un vita per il suo amato lavoro»
La Valgandino piange Vincenzo Caccia

I lavori che la sua azienda stava portando avanti sono quelli di realizzazione di un muro di contenimento dietro la stalla degli animali. Non si sa ancora quale sia la causa della caduta, se all’origine vi sia un malore o una perdita di equilibrio.

È caduto da un’altezza di circa quattro metri e a nulla è valso il tempestivo intervento dei sanitari arrivati con i mezzi del 118, l’uomo è morto sul colpo. Vittima dell’incidente sul lavoro avvenuto venerdì poco prima delle 14 in località Sottocamorone, a Valbrembilla, Vincenzo Caccia, 57 anni, titolare della Edil C.B., con sede a Cazzano Sant’Andrea. Il cantiere era stato aperto solo due giorni prima all’azienda agricola Ca’ Morone, dove producono artigianalmente formaggi di capra.

I lavori che la sua azienda stava portando avanti sono quelli di realizzazione di un muro di contenimento dietro la stalla degli animali. Non si sa ancora quale sia la causa della caduta, se all’origine vi sia un malore o una perdita di equilibrio: saranno le indagini dei Carabinieri di Zogno a rivelarlo, sta di fatto che l’uomo a un certo punto è caduto ed è stato trovato a terra privo di sensi. Nessuno avrebbe infatti assistito direttamente all’incidente. I soccorritori hanno provato a lungo a rianimare l’uomo ma purtroppo ogni tentativo è stato vano, verso le 15.15 l’equipaggio del velivolo è stato riaccompagnato al mezzo per rientrare in base. Sul posto sono rimasti i tecnici Ats con i Carabinieri per le verifiche e le procedure del caso, oltre ai parenti dell’uomo, tra cui la moglie, affranta dal dolore. La salma è stata poi trasferita nella camera mortuaria dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo dove, nei prossimi giorni, verrà effettuata l’autopsia per fare chiarezza sulle cause della morte.

La notizia della tragica scomparsa di Vincenzo Caccia si è presto diffusa, in Valgandino, dove l’impresario edile era molto conosciuto soprattutto per la sua dedizione per il lavoro. «Tutto famiglia e lavoro, che amava» è ricordato dai parenti.
Nato e cresciuto in una numerosa famiglia contadina della frazione Cirano di Gandino, quattro fratelli e due sorelle in tutto, il sindaco Elio Castelli e con lui molti compaesani ricorda Vincenzo Caccia «quando in gioventù ci si scontrava al tiro alla fune in occasione del Palio delle contrade».

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