«Va bene pulire il Lazzaretto
ma forse serviva un po’ di cura»

Perplessità di un lettore sulla pulizia delle scritte: «L’edificio andava salvaguardato meglio»

Primi effetti dell’invito - rivolto dalla prefettura nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica - a Comune e Atalanta, quello a rimuovere le scritte oltraggiose nei dintorni dello stadio. L’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla, aveva assicurato un intervento a breve, in particolare sul Lazzaretto, l’unico edificio della zona di diretta proprietà comunale. In verità ci sarebbe anche lo stadio, ma è in gestione all’Atalanta.

Ma proprio l’intervento sul Lazzaretto ha suscitato qualche perplessità. Nello specifico, quelle di un architetto, Alberto Cicuttini: «Segnalo alla vostra cortese attenzione la impropria “sistemazione” con tinteggiatura rapida della parete coperta dalle scritte, programmata e fatta eseguire dal Comune di Bergamo».

«La parete in questione è quella del Lazzaretto (edificio storico tutelato) lato via Marzabotto. L’intervento è stato eseguito senza coprire (e quindi salvaguardare) minimamente le cornici delle finestre in pietra del 1400 che risultano ora deturpate dalla verniciatura data a spruzzo».

« Inoltre sono state coperte completamente dalla vernice bianca alcune “chiavi in acciaio” storiche, emergenza architettonica di un consolidamento strutturale eseguito secoli fa».

Capisco e approvo l’intenzione di togliere le scritte dai muri, ma l’intervento fatto è a mio avviso una deturpazione a pari livello dell’atto vandalico dei tifosi. Anche la scelta della vernice bianca, a mio avviso è una scelta certamente non in linea con i colori dell’edificio. Eppure a Bergamo abbiamo anche un piano del colore che aiuta gli operatori del settore a fare scelte adeguate.

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