Yara, venerdì è il giorno di Bossetti
Il suo legale: «Non vede l’ora di parlare»

Il giorno di Massimo Bossetti. Venerdì 4 marzo il muratore di Mapello sarà chiamato a rispondere alle domande di accusa e difesa.

Nel corso delle precedenti udienze, l’imputato ha chiesto solo in un paio di circostanze di intervenire con dichiarazioni spontanee. È accaduto quando si è parlato di una presunta crisi con la moglie Marita Comi e quando si è trovato di fronte a un imprenditore, che aveva ricordato le bugie del muratore per assentarsi dal cantiere. Anche la scorsa settimana è intervenuto mentre veniva interrogata la moglie.

Bossetti non è invece mai intervenuto quando si è discusso del suo Dna nucleare, né quando sono state mostrate, durante un’udienza a porte chiuse, le immagini del corpo martoriato della ginnasta tredicenne di Brembate Sopra.

Venerdì 4 marzo cosa dirà dunque Bossetti? Come potrà difendersi di fronte alle accuse che gli vengono mosse? Va anche precisato che le norme processuali prevedono che l’esame abbia luogo solo su richiesta o consenso dell’interessato. Il mancato consenso non può essere valutato dal giudice in senso negativo, perché è una scelta che attiene alla strategia difensiva. L’imputato inoltre non è vincolato all’obbligo di rispondere secondo verità, né è imputabile di falsa testimonianza. Dire il falso può, però, comportare conseguenze dal punto di vista processuale. «Massimo Bossetti non vede l’ora di parlare» ha già annunciato il suo legale Paolo Camporini qualche settimana fa.

Ma Bossetti sarà interrogato solo nel pomeriggio. Nella mattinata i protagonisti saranno ancora gli ingegneri informatici Daniele Apostoli e Nicola Mazzini. Sono loro i primi ad essere sentiti nell’udienza di venerdì 4 marzo: consulenti del pm hanno analizzato i due pc della famiglia Bossetti, rilevando tracce di ricerche riconducibili a siti a luci rosse. Nella mattinata del 4 marzo i due ingegneri saranno contro interrogati dalla difesa.

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