L’ultimo abbraccio al reduce
Nel giorno d’addio muore la moglie

Ad Ambivere Tina Alborghetti è spirata in ospedale poche ore dopo i funerali del marito Battista. Era stata ricoverata lunedì sera per un malore. Sposati dal 1948, sono rimasti uniti fino alla fine.

Dopo una vita trascorsa l’uno accanto all’altra hanno percorso insieme anche l’ultimo tratto, il più doloroso. Battista Alborghetti, classe 1923, conosciutissimo soldato della divisione Acqui reduce dell’eccidio di Cefalonia, è morto sabato sera nella sua casa di Ambivere, mentre la moglie Tina Capitanio, di 86 anni, è spirata martedì pomeriggio al Policlinico di Ponte San Pietro, dove era arrivata la sera prima in seguito a un malore.

È un dolore senza fine quello della famiglia Alborghetti, che venerdì aveva già perso anche Angelo, 85 anni, fratello di Battista: tre lutti in soli quattro giorni, un vuoto immenso.

Martedì ad Ambivere era il giorno dei funerali di Battista. Il feretro è sempre stato accompagnato dagli alpini di Ambivere e Mapello, dalla bandiera della divisione Acqui, e dal gonfalone del Comune di Ambivere rappresentato dal sindaco Silvano Donadoni, mentre un alpino ha portato il cappello di Alborghetti. La parrocchiale era piena di persone quando il parroco don Emanuele Personeni ha concelebrato il rito funebre con don Ezio Bolis, don Pierino Limonta, don Giuseppe Taveri dei Giuseppini di Valbrembo, don Giuseppe Locatelli, don Carlo Puricelli e don Andrea Testa. Hanno partecipato le suore Adoratrici di Rivolta d’Adda, sorelle di suor Luisa (figlia di Battista e Tina) che durante la funzione funebre ha suonato la chitarra accompagnando i canti.

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