Quell’impresa col Piacenza, e SuperPippo scala la vetta dei cannonieri

A inizio dicembre 1996 una roboante vittoria della squadra di Mondonico in trasferta in Emilia... E Inzaghi diventa capocannoniere, titolo che conserverà anche a fine stagione

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I l «clac» del walkman aziona il nastro della musicassetta. Dicembre 1996: nelle orecchie risuona ancora «Don’t Look Back In Anger», successo planetario degli Oasis. Filippo Inzaghi però guarda eccome al suo passato, con la rabbia sana di chi vuole entrare nella storia del calcio italiano. Capisce che può farcela il 15 dicembre contro la squadra della sua città, quel Piacenza che lo ha lanciato tra i prof solo cinque anni prima. E’ il giorno in cui per la prima volta si ritrova da solo al comando della classifica cannonieri della Serie A.

Il campionato inizia male per l’Atalanta soprattutto perché gli infortuni mettono ko la difesa. Contro il Piacenza di Lino Mutti il Mondo non ha molte scelte: Pinato in porta, Carrera, Mirkovic, un acciaccato Sottil e Bonacina in difesa; la sicurezza Rotella insieme agli architetti Sgrò e Gallo a centrocampo e – perché no? - il tridente “prudente” Lentini, Morfeo e Inzaghi.

In due minuti i tifosi atalantini capiscono come si metterà la partita. Stop a inseguire di Bonacina, due difensori cadono, destro a colpo sicuro respinto dal palo. Al 15’ vantaggio nerazzurro. Palla telecomandata da Morfeo per la testa di Inzaghi che batte Taibi e insacca. Il «Visto che so segnare anche di testa?» dichiarato a L’Eco a fine gara fa sorridere.

La festa è appena cominciata. Il raddoppio è il manifesto del «Gol alla Inzaghi». Sgrò sulla destra mette al centro un preciso cross per il futuro Superpippo che taglia la difesa e appoggia in rete. C’è gloria anche per Franco Rotella che nel secondo tempo quasi spacca la rete con una bomba da due metri su assist del solito Inzaghi. Il gioiello di giornata però è di Marco Sgrò: un preciso arcobaleno che bacia il palo e vale il 4-0. Con questa doppietta Filippo Inzaghi balza in testa alla classifica cannonieri che conquisterà al termine di un campionato memorabile e tragico a causa della prematura scomparsa di Chicco Pisani.

«Sono solo al comando – spiega Inzaghi a a L’Eco a fine partita -. è la prima volta che mi succede, questa sarà una settimana stupenda per me, mi rimarrà per sempre. Se giochiamo con il cuore possiamo arrivare lontano». Quell’Atalanta finirà decima, lui arriverà lontanissimo.