La rosa ai raggi X/1 I numeri confermano: Gollini ora è meglio di Berisha

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La sosta di campionato ci consente di fare il «check-up» dei reparti in vista della volata finale della stagione, per cercare di capire cosa sta funzionando e cosa non sta funzionando nella squadra nerazzurra. Il primo reparto che analizzeremo nelle righe che seguono è quello dei portieri. Nel corso della stagione mister Gasperini ha avvicendato i due numeri 1 nerazzurri, assegnando la titolarità del ruolo a Gollini ad inizio stagione, per poi cederla a Berisha per lunga parte del girone d’andata e per le prime gare del girone di ritorno, per poi riconsegnarla a Gollini nelle ultime gare.

Benserviti i benpensanti

Nell’ultimo avvicendamento (avvenuto il 3 marzo nella gara interna contro la Fiorentina), molti avevano ravvisato il pericolo di ripercussioni a livello di «fiducia» per i due portieri, in special modo nel caso in cui, Gollini subentrando avesse commesso errori. In tanti pensavano che in una situazione di questo tipo, Berisha avrebbe avuto ripercussioni per la perdita della titolarità, mentre Gollini avrebbe potuto subire la pressione di chi subentra e deve fare per forza meglio. Ancora una volta, Gasperini si è fatto meno problemi dei «benpensanti», e ha trattato i 2 portieri esattamente come 2 giocatori della rosa, mettendo a «riposo» un altro luogo comune del calcio che vede nell’alternanza dei numeri 1 «la madre di tutti i possibili disastri difensivi».

I dati dei due portieri

L’analisi quantitativa delle prestazioni dei portieri è sempre un compito complesso, in quanto i tipi di interventi che compiono gli estremi difensori e la loro scarsa frequenza rendono difficile l’analisi statistica. Nel nostro caso l’analisi diventa ancora più complicata, in quanto l’alternanza ha reso più «sottile» lo spessore dei numeri su cui lavorare. Sia Berisha che Gollini sono molto distanti dall’aver raggiunto le 100 parate in stagione (campione che avrebbe fotografato meglio la situazione), per cui i numeri nostra disposizione dovranno essere valutati sapendo che il margine di miglioramento o peggioramento sul lungo, potrebbe avere un’incidenza maggiore.

Berisha ha subito 69 tiri nel corso della stagione (campionato e Coppa Italia) effettuando 44 parate, difendendo i pali orobici in 18 occasioni per un totale di 1.721 minuti. Gollini nelle 10 presenze (959 minuti) ha subito 40 tiri effettuando 26 parate. Per il portiere albanese sono state 25 le reti subite, mentre per Pierluigi, i gol subiti sono stati 14.

Il confronto statistico

Il primo raffronto statistico disponibile con questi dati, riguarda la percentuale delle parate effettuate rispetto ai tiri subiti. Entrambi i portieri sono vicini al 65% (65% per Gollini, 64% per Berisha). I migliori portieri della serie A ( per fare un raffronto) hanno un rapporto tiri/parate prossimo al 75%.

Berisha subisce in media 3,61 tiri (che finiscono nello specchio della porta e richiedono quindi un suo intervento) nell’arco dei 90. il grafico sotto riporta le parate effettuate da Berisha da Gennaio, fino alla gara di domenica scorsa (per i dati precedenti vi invitiamo a vedere l’analisi fatta durante la sosta invernale). Il grafico oltre ad indicare il numero di parate per partita, quantifica le parate per difficoltà (espressa in xG).

 

Gollini subisce in media 3,75 tiri nell’arco dei 90 minuti. Anche per il suo grafico riportato qua sotto valgono le stesse precisazioni riportate sopra per Berisha.

 

Gollini rende di più: ecco perché

Nella stagione in corso, Berisha subisce 1,32 gol di media per 90 minuti di utilizzo, mentre Gollini ne subisce in media 1,06. A confermare un maggior rendimento di Gollini nei confronti di Berisha sono il valore in xG dei tiri subiti dai portieri. Etrit ha subito in media tiri per un valore complessivo in xG pari a 1,15 ma subendo 1,32 gol (come visto sopra) ha sotto performato di 0,17, ovvero subisce più gol rispetto al valore delle occasioni create dagli avversari. Gollini ha subito in media tiri per un valore complessivo in xG pari a 1,02 subendo 1,06 gol, con uno scostamento negativo di soli 0,04, che rende le prestazioni di Pierluigi più performanti rispetto al portiere albanese.

Entrambi i portieri hanno subito 1 gol su punizione, mentre Gollini ha subito 3 gol da calcio di rigore, contro 1 solo subito da Berisha, ma la differenza più marcata la fanno i gol subiti di testa, e quindi nella zona nevralgica dell’area. Etrit ne ha subiti ben 4 conto 1 solo subito da Pierluigi. Per quanto riguarda i tiri da fuori area, 3 reti subite da Berisha e 2 da Gollini. Inoltre, 27 delle 44 parate di Berisha (61%) sono state parate «di riflesso» (parate d’istinto o con un tempo di reazione estremamente ridotto), mentre quelle di Gollini sono state 17 su 26 parate totali (65%).

Berisha esce di più

Il capitolo «uscite» vede nettamente in testa il portiere albanese con 30 sul totale delle gare disputate (1,57 per 90 minuti di utilizzo), 11 per Gollini (1,01 per 90 minuti di utilizzo. Anche in questo caso è giusto ricordare che ad una maggiore propensione all’uscita per Etrit, non corrisponde una maggiore «qualità» delle uscite.

Il portiere che «fa» gioco

Per ultimo è giusto analizzare la gestione della palla in fase di impostazione (fase alla quale peraltro Gasperini tiene in modo particolare). L’Atalanta è una squadra che predilige impostare dal basso, ed i dati che riguardano la distribuzione della palla (palla giocata con le mani) dei due portieri, mostrano dati (quasi equivalenti), ovvero, circa 7 palloni a testa per 90 minuti. Lo stesso discorso vale per i lanci lunghi, che sono circa 5 per ognuno dei portieri, ma con una differenza riguardante la percentuale di precisione: 62% di completati per Berisha; 73% per Gollini. La maggior «confidenza» con la palla al piede da parte del portiere italiano, si evince anche dal numero di palloni giocati «corti» per i compagni. Gollini ne effettua circa 14 a partita contro i 10 di Berisha, mentre l’indice di precisione è di circa il 98% per entrambi. Maggior confidenza quindi per Pierluigi, che domenica scorsa ha persino azzardato un dribbling contro un attaccante del Chievo salito in pressione, facendo prima emettere un «brusio» preoccupato al Comunale, che si è trasformato in applauso convinto, visto come il portiere ha dribblato l’avversario e si è poi liberato dalla palla.