Contro la violenza, sempre
Ma giù le mani dalle principesse

Una campagna-shock contro la violenza sulle donne firmata dall’artista Saint Hoax utilizza i volti delle principesse Disney mostrandoli tumefatti per le percosse. Le immagini sono forti, colpiscono allo stomaco.

Una campagna-shock contro la violenza sulle donne firmata dall’artista Saint Hoax utilizza i volti delle principesse Disney mostrandoli tumefatti per le percosse. Le immagini sono forti, colpiscono allo stomaco. Così però si invade (violentandolo) anche l’immaginario dei piccoli.

E vissero per sempre felici e contenti. O forse no. Forse dopo il classico «The end» c’è qualcos’altro: problemi di coppia, incomprensioni, addirittura violenza. «Quando ha smesso di trattarti da principessa?» è infatti lo slogan della campagna contro la violenza sulle donne ideata dall’artista Saint Hoax, che ritrae i volti tumefatti delle Principesse Disney come se fossero appena state picchiate dai rispettivi «principi». Una campagna choc, che si serve dei volti delle fiabe per trasmettere un messaggio preoccupante: nessuna donna è al sicuro.

Ciò che stride è proprio questo: la violenza esplicita che campagne di questo tipo esercitano su quanto c’è di più innocente, cioè l’immaginario infantile di cui le fiabe sono espressione. Non è la prima volta che succede: c’erano stati ad esempio i personaggi Disney usati per una campagna antipedofilia, oppure le principesse Disney raffigurate come tossicodipendenti. Ogni due per tre spunta un qualche «creativo» a metà strada tra il provocatorio e il cinico che si impossessa dell’immaginario di milioni di bambini e lo stravolge, come se i personaggi delle fiabe non fossero altro che prostitute da usare e abusare per qualsiasi campagna. Dimenticandosi però di una cosa fondamentale: quei personaggi appartengono in primo luogo ai bambini a cui le fiabe si rivolgono.

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