Per Bertolino in 1.100 al Creberg
«La satira? Usurpata dai politici»

Enrico Bertolino e i suoi «Lampi accecanti di ovvietà» ha richiamato giovedì sera al Creberg Teatro di Bergamo più di 1.100 spettatori. La sua satira ha toccato i temi della comunicazione, della politica italiana, della Rai... Bertolino ha esaminato a modo suo i meccanismi della comunicazione: la retorica dei media, i luoghi comuni che offuscano la realtà.

Le ovvietà del titolo sono queste: i fatti importanti che il rumore mediatico ci impedisce di discernere. La satira, ha detto, è stata usurpata e ha perso identità, perché il presenzialismo mediatico dei politici ha effetti di per sé grotteschi. Perché le loro chiacchiere si mettono alla berlina da sole. E perché la fanfarona inadeguatezza di fronte ai problemi è già un autocaricatura.

I comici, insomma, rischiano di diventare superflui. Naturalmente Bertolino usa la tecnica della diversione comica: si indica un bersaglio per scoprirne un altr. Il comico milanese parla così della crisi dei comici per parlare della crisi delle istituzioni. Finge di confondere il ridicolo (feroce la satira sul Partito Democratico) dal comico (che è intenzionale), per farci capire quanto l’espressione “teatrino mediatico” sia appropriata.

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