Simpson e Thompson, campioni
della musica britannica a Dalmine

Concerti come quello di venerdì 12 marzo al Teatro civico di Dalmine, nell'ambito della rassegna “Folk meetings. Guitar mon amour 2010”, meriterebbero il tutto esaurito con la coda fuori dall'ingresso. Amare la musica significa anche tendere l'orecchio là dove non si è mai rivolto, curiosare oltre il già sentito e conosciuto, scoprire talenti di cui si ignorava l'esistenza, allargare i propri piccoli e rassicuranti orizzonti. Garantito che si possono cogliere splendide sorprese e “toccare” con l'udito che non esistono solo le rock star più celebrate dai circuiti mediatici, che non esistono solo i cantautori più amati, che il mondo delle sette note non è racchiuso negli studi di X-Factor e tantomeno abita sul palco di Sanremo. Non capita tutti i giorni di vedere dalle nostre parti due campioni della scena britannica come il contrabbassista Danny Thompson e il chitarrista Martin Simpson. Figure uniche ed eclettiche, corteggiate nel tempo da artisti ben più famosi di loro che si sono avvalsi della loro collaborazione come un fiore all'occhiello.

Ci è rimasta nella mente e nel cuore la sera magica di Villa Faccanoni a Sarnico. Era un venerdì: 22 luglio 2005, Danny Thompson in duo con il grande chitarrista inglese Richard Thompson (che non è parente), uno dei più bei concerti mai andati in scena nella nostra provincia. Un amico seduto accanto a chi scrive, un amico abituato ad ascoltare Celentano (del quale, per inciso, ci piace segnalare tutto il periodo degli albori, quasi avanti con i tempi) ci picchia nel braccio ed esclama: “Che forti, sono dei mostri questi due. Ma da dove vengono?”. Da Marte, veniva voglia di rispondere.

Danny Thompson (nato a Teignmouth, Devon, nel 1939), tanto per cominciare non viene dal pianeta rosso ma da un pianeta che assume diversi colori della musica. Un viaggio cominciato seguendo le orme degli zii, minatori del Nord Est che suonavano nella banda, fratelli del padre scomparso in una battaglia di sottomarini durante la Seconda guerra mondiale. La sua formazione di matrice jazz si percepisce subito nel gruppo forse più importante in cui ha militato e che ha fondato nel 1967 insieme al batterista Terry Cox: i Pentangle, pionieri del British folk-pop insieme all'altro grande complesso dell'epoca, i Fairport Convention (per fare un esempio banale: come dire i Led Zeppelin e i Deep Purple nell'hard rock).

Scorrendo l'elenco dei nomi con cui ha suonato, si ha l'idea di quali e quanti confini abbia attraversato quel suo modo di accompagnare privilegiando “la timbrica, la tonalità e il tempo, ma non la velocità” per dettare il ritmo: tra gli altri Roy Orbison, Alexis Korner, Nick Drake, Donovan, Eric Clapton, Rod Stewart, Sandy Danny, John Martyn (compagno di bevute), Kate Bush, Elvis Costello, Marc Bolan e la partecipazione a quel capolavoro postumo che è “Dream Letter. Live in London 1968” di Tim Buckley. L'esperienza di Songhai - la band multietnica costituita nel 1988 insieme al suonatore maliano di kora Toumani Diabate e al gruppo spagnolo di flamenco Katemah – lo ha spinto su rotte ancora più ardite.

A Dalmine unirà la sua bravura alla voce e agli arpeggi di Martin Simpson (Scunthorpe, South Humberside,1953), dotato di una tecnica chitarristica formidabile senza indulgere a virtuosismi ridondanti. Una carriera cresciuta tra folk celtico e country e blues d'America dove ha vissuto e sposato Jessica Radcliffe, cantante e compagna di tanti lavori. Ha suonato in tour con gli Steeleye Span e con l'Albion Band, ha inciso con June Tabor, con un asso della scena californiana come Jackson Browne, con Martin Carthy, David Lindley, Steve Miller e vi risparmiamo un elenco della spesa che non finisce più. Spesso candidato per i Folk Awards della Bbc (cinque gli hanno fruttato due titoli nel 2008 con “Prodigal Son” e per il 2010 il cd True Stories ha già sei nominations), è stato Musicista dell'anno nel 2002 (anche Album dell'anno con “Bramble Briar”) e nel 2005. E allora tutti a sentire come ha fatto a meritarsi queste medaglie.

Orario e biglietti
Il concerto di Martin Simpson e Danny Thompson al Teatro civico di Dalmine, in via Kennedy 3, inizia alle 21 di venerdì 12 marzo. Ingresso unico a 10 euro. Prenotazioni per e-mail a [email protected] o all'Ufficio cultura/segreteria del Teatro civico, fino alle 12,30 di venerdì (tel. 035-564952). Organizzano il Comune di Dalmine/Ufficio cultura e Geomusic, che cura anche la direzione artistica ed esecutiva.

Andrea Benigni

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