«Angels in America» al Donizetti
chiude in bellezza «Altri percorsi»

«Solitudini e resistenze» era il tema di quest'anno della rassegna degli «Altri percorsi» del Teatro Donizetti, che chiude mercoledì una delle migliori edizioni di sempre. Ma «Angels in America» di Tony Kushner – di cui il milanese Teatridithalia porta in scena la prima parte, «Si avvicina il millennio» – va oltre questi due temi.

L'opera parla dell'Aids come un autore antico interrogava la peste: riflettendo sui destini dell'umanità, attraverso le azioni, i dilemmi e le cadute di un gruppo di personaggi, quasi tutti appartenenti alla comunità gay.

Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani hanno firmato insieme la regia di questo bestseller del teatro americano, ottenendo da subito il Premio ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro). A questo riconoscimento sono seguiti due Premi Ubu 2007, il Premio Hystrio 2008 alla regia e due Premi ETI-Gli Olimpici del Teatro 2008, come miglior regia e miglior spettacolo di prosa.

Angels in America, saga provocatoria e commovente, è composta in due parti: «Si avvicina il millennio» e «Perestroika». Il sottotitolo esplicito, Fantasia gay su temi nazionali, non sintetizza tutta la ricchezza dell'opera di Tony Kushner e la complessità dei suoi personaggi: l'autore sa infatti indagare il tema dell'identità in profondità, sondandone tutte le componenti, razziali, religiose e culturali, e riesce a dipingere un mondo - il nostro - nel quale gli esseri umani faticano disperatamente a riconoscersi ed accettarsi con consapevolezza e dignità. Il gruppo affiatato di attori è guidato da Elio De Capitani nel ruolo di Roy Cohn.

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