Treviglio rilancia il Filodrammatici
Più spettacoli, più qualità degli eventi

Più appuntamenti della stagione di prosa, più qualità degli eventi, con il coinvolgimento di Enti pubblici e sponsor privati. Questo l'obiettivo che si sono prefissati l'amministrazione comunale di Treviglio e la Provincia di Bergamo, per rilanciare il Teatro Filodrammatici. Se n'è discusso durante un incontro stampa alla presenza di Paolo Colleoni, direttore del teatro e presidente dell'Associazione Teatro Filodrammatici, del Presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, degli assessori Giorgio Bonassoli e Giovanni Milesi, del sindaco trevigliese, Ariella Borghi e all'assessore Daniela Ciocca.

Colleoni ha lanciato l'allarme relativo al costo di gestione del teatro, chiedendo un intervento di pubblico e privati: «Il teatro non chiuderà ma per mantenere alto il livello degli spettacoli occorre compensare i buchi di spesa, che inevitabilmente si vengono a creare quando si programmano solo due date». Appello già recepito dal Comune che nella convenzione col teatro aveva aumentato, portandola a 50 mila euro, la cifra di supporto per consentire una migliore gestione della macchina organizzativa.

Anche la Provincia era scesa in campo alla fine dello scorso anno per annunciare un contributo all'associazione Teatro Filodrammatici promettendo 30 mila euro per garantire la stagione di prosa. Una posizione messa in forse ieri dallo stesso presidente Ettore Pirovano a patto che si riveda la convenzione: «La Provincia resta disponibile a contribuire economicamente – ha ribadito Pirovano – ma vogliamo che i 30 mila euro servano per innalzare il livello e il numero degli spettacoli e non per compensare perdite di gestione relative all'eccessiva concessione della sala da parte del Comune di Treviglio a gruppi e associazioni che potrebbero effettuare i loro ritrovi altrove».

«Siamo disposti a farlo – ha ribattuto il sindaco Ariella Borghi – se i gestori del teatro dimostreranno che le 60 date che annualmente chiediamo e destiniamo ad associazioni e gruppi, influiranno negativamente sulla programmazione teatrale».

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