Disabilità, grande successo
per il festival di «In-Oltre»

Grande successo per l'VIII edizione di «Corpo ha corpo», il Festival organizzato dall'Associazione In-Oltre che per due mesi ha portato in scena nelle piazze e nei teatri di Bergamo e provincia il legame tra arte e disabilità. Almeno 4.000 persone hanno preso parte alle 25 date in cartellone facendo di “Corpo ha corpo” l'edizione più ricca di contenuti e di maggior successo della storia del Festival.

Ragazzi disabili, i loro genitori, artisti professionisti, associazioni di volontariato, ragazzi delle scuole, grandi nomi del panorama artistico nazionale e internazionale: sono stati loro i grandi protagonisti del Festival e la ragione di un successo che trova nell'attenta organizzazione e nella direzione artistica di Araucaìma Teater la propria origine.

«Siamo molto soddisfatti di come è andato il Festival, che per noi è l'evento più importante tra le molte attività di promozione culturale che organizziamo all'interno del nesso arte/disabilità – ha commentato Sergio Mazzoleni, Presidente dell'Associazione In-Oltre -. Il nostro obiettivo primario era quello di valorizzare le moltissime esperienze presenti sul nostro territorio che cercano in modi diversi di dare alle persone disabili un'opportunità di espressione delle proprie capacità e del loro corpo. La valorizzazione doveva passare attraverso un “corpo a corpo”, momenti di riflessione e di incontro tra disabili e non. La risposta del pubblico e la soddisfazione dei ragazzi e delle associazioni coinvolte ci dice che ci siamo riusciti. Rimane comunque un percorso aperto, su cui continueremo a lavorare. Come ogni volta, anche questa edizione ha generato molti nuovi stimoli per i nostri progetti futuri».

Il Festival è stato un sapiente mix di diverse forme artistiche ed espressive, dal teatro alla musica, dalla fotografia alla danza, dal canto alla poesia, spaziando da rappresentazioni di grandi artisti di calibro nazionale e internazionale, come i Teatri Alchemici, Christian Guyot e Simona Atzori, fino alle esperienze delle associazioni attive in provincia. Sono stati loro, grazie ai laboratori attivati nel corso dell'anno, a dare vita agli spettacoli più sorprendenti, frutto del lavoro di ragazzi disabili e non, che hanno trasformato occasioni di incontro e socializzazione in possibilità di confronto con se stessi e con le proprie capacità. Oltre ai più tradizionali spettacoli nei teatri, anche quest'anno non sono mancati momenti di riflessione sulla logiche di fondo che muovono il Festival e l'associazione.

«Anche per questa edizione siamo rimasti fedeli alla doppia anima dell'evento, che vede convivere all'interno dello stesso cartellone spettacoli di danza, musica e teatro, rivolti al grande pubblico, e iniziative, come convegni e seminari, focalizzati meno sul prodotto artistico-culturale e più sui processi che questo consente di promuovere sul piano formativo e relazionale - ha proseguito Angela Prisco, referente ASL dell'Associazione In-Oltre. Abbiamo organizzato anche un concorso rivolto alle associazioni della provincia che lavorano con la disabilità, trasformando un intero weekend allo Spazio Polaresco di Bergamo in una vetrina non tanto per premiare i progetti migliori, quanto per dare a tutti un'occasione di farsi conoscere e per valorizzare il loro straordinario lavoro, che troppo spesso è dato per scontato o passa inosservato».

Ciò che anche quest'anno ha contraddistinto il Festival è stato il suo essere frutto di un lavoro che ha coinvolto moltissime realtà più o meno istituzionali della provincia di Bergamo, con l'obiettivo di creare nuove e fertili collaborazione e portare la cultura della disabilità in realtà diverse ed eterogenee.

«Il Festival ci ha permesso di rafforzare ulteriormente il nostro tradizionale legame con il territorio provinciale - ha concluso Antonio Valenti, Vice-Presidente IN-Oltre -. E' stata una scelta vincente quella di dislocare le iniziative in diversi comuni oltre a quello di Bergamo. Siamo riusciti a portare il nostro messaggio anche in Val Seriana, molto attiva sul fronte della disabilità, nell'area di Treviglio e a Romano di Lombardia, dove tutto il paese è stato coinvolto nello spettacolo “Farina del tuo sacco”, che ha imperversato per le vie del paese per una giornata intera. Questo ampliamento di pubblico, grazie anche alla collaborazione con il Festival Internazionale della Cultura, degli Ambiti, di Confcooperative e di altre agenzie presenti sui territori ci ha permesso di rafforzare la nostra rete di partnership. Fondamentale è stata anche la collaborazione con le scuole, campo d'intervento in cui noi crediamo molto perché ci dà la possibilità di entrare in contatto con i cittadini di domani. Gli studenti sono stati coinvolti nella doppia veste di creatori di prodotti artistici come i cortometraggi proiettati in “Tracce di connessione” e di fruitori degli spettacoli e dei seminari organizzati nel corso del Festival».

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