Dialetto in campo pubblicitario
Sei favorevole? Vota il sondaggio

«Stupid ada che ghè ol negòse de Diesel a Oriosenter, pota» (Stupido, guarda che c' è il negozio di Diesel all'Oriocenter) e poi «Be stupid. Diesel». Il cartellone pubblicitario comparso un po' ovunque provoca e divide la gente. E tu sei favorevole o contrario a questo utilizzo del dialetto?
Vota il sondaggio

«Stupid ada che ghè ol negòse de Diesel a Oriosenter, pota» (Stupido, guarda che c' è il negozio di Diesel all'Oriocenter) e poi «Be stupid. Diesel». Il cartellone è in nero, la scritta in rosso, a caratteri cubitali. Lo slogan non è dei più fini, diciamocelo. Ma è in dialetto. E provoca, in modo un po' brutale, quindi funziona. Lo si trova dappertutto: in grande formato alla stazione dei treni. Sui palazzi di via Paleocapa, verso l'autostrada. Alle pensiline dell'autobus.

Il cartellone, un mix di pubblicità e dialetto, fa discutere. Se per Daniele Belotti è ottimo, per Umberto Zanetti è gravissimo. Per il sindaco Tentorio non è certo questa la modalità per valorizzare il bergamasco, mentre il cantante Luciano Ravasio si dice sorpreso: «Ma non mi dà fastidio».

Leggi di più su L'Eco di Bergamo oggi in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA