Concerti d'organo della Mia
in Santa Maria Maggiore

Tra passato e futuro. La 17ª edizione dell'Organo della Basilica di Santa Maria Maggiore si avvicina all'età maggiore con due significative novità, ripescate dal suo illustre e storico passato. Una, ancora fresca nella memoria di molti – a partire dai coristi che con lui hanno condiviso un cammino di vari lustri – è l'omaggio a monsignor Giuseppe Pedemonti (1910-2002) giustamente ricordato nel centenario della sua nascita. Il direttore artistico della rassegna e organista titolare del Vegezzi-Bossi della cappella di Santa Maria Maggiore, Roberto Mucci, parla della sua opera compositiva come un'arte che «ancor oggi mostra intatta la sua validità».
L'altra novità – una «circostanza provvidenziale», la definisce Mucci – è la concomitanza del ricordo di Pedemonti, con la ripresa della ormai dimenticata tradizione dei Pueri cantores della Basilica, un coro di fanciulli attesi nel prossimo autunno a dar nuova linfa al servizio della basilica.

Domenica 15, in concomitanza con la festività dell'Assunta, il monumentale Vegezzi-Bossi sarà affidato a Massimiliano Sanca, bresciano, e particolarmente versato nel repertorio barocco: il suo programma sarà interamente dedicato a Bach e coevi, da Bruhns a Buxtehude, con l'eccezione – di prammatica - del «Concertino spirituale per il tempo di quaresima» di Pedementi. Da sottolineare la poco frequente, ma spettacolare, Toccata e fuga in re minore Bwvw 538 «Dorioca» del Kantor di Lipsia. Ultima in programma - il 29 agosto - è Silvia Biagetti, organista titolare della Cattedrale di Lucca, che resterà in Germania, ma nel XX secolo, tra Karg-Elert e Max Reger.

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