«Terre di Albino», storia, arte e cultura in scena per un mese

Riflettori puntati su Albino, dove sta per prendere il via un evento tra i più significativi della vita culturale bergamasca. Recupero e valorizzazione della «storia minore»; riscoperta e promozione del patrimonio artistico e architettonico, delle usanze locale, ma anche rivalutazione dei personaggi che hanno fatto grande il nome della cittadina seriana, distinguendosi nei vari ambiti culturali. Sono questi gli obiettivi di «Terre di Albino», manifestazione dedicata a storia, arte e cultura che, per circa un mese, guiderà i visitatori all’interno della città di Albino e in Valle del Lujo.

L’organizzazione è affidata all’assessorato alla Cultura che, in collaborazione con «Raccolte civiche di storia ed arte» e la Consulta culturale, ha definito un programma vario ed articolato, che spazia dal passato storico ed artistico di Albino, per arrivare a temi, artisti, eventi dei giorni nostri, nel tentativo di coinvolgere schiere di visitatori e appassionati. Infatti, anche per questa nona edizione, i motivi di richiamo sono di grande spessore, frutto di un’attenta selezione dei materiali storiografici e documentali, con alcune novità assolute, presentate per la prima volta al pubblico. Si parte il 16 ottobre alle 17 nella chiesa di S. Anna, in via Mazzini, con la cerimonia di presentazione di «Terre di Albino», che si svolge in concomitanza con l’inaugurazione dell’evento più significativo e centrale della manifestazione: l’apertura della mostra personale dedicata al pittore albinese Dante Acerbis, scomparso lo scorso mese di gennaio. Un’esposizione a 360 gradi (in programma fino al 7 novembre), che propone un’accurata e ampia selezione delle sue opere, spaziando dagli studi giovanili e del periodo di guerra, alla ripresa degli anni ’70 fino ad oggi.

Ma altri sono gli appuntamenti di «Terre di Albino». Per esempio, la presentazione di uno studio sul Beato Simonino da Trento, a cura del prof. Diego Quaglioni, ordinario di storia del diritto italiano presso l’Università di Trento. La conferenza, in programma sabato 23 ottobre, alle 15.30, alla Biblioteca Civica, prende spunto da un affresco conservato nella chiesa di San Bartolomeo, che rappresenta la falsa leggenda del martirio di Simone da Trento, nonché un precoce esempio, nella Bergamasca, della diffusione della sua leggenda, all’indomani dei fatti di Trento e del processo agli ebrei.

Riflettori puntati sulla Valle del Lujo, domenica 24 ottobre. In programma, infatti, alle 15.30, presso la sala-riunioni dell’Oratorio di Abbazia, la presentazione del libro «Le cave dell’Abbazia», a cura di Flaviana Cugini, che illustra la storia delle cave di marmo di San Benedetto di Abbazia, per anni fonte di sostentamento per numerose famiglie.

Revival storico-architettonico, poi, da lunedì 25 ottobre, quando, alle 17.30 al Municipio di Albino verrà inaugurata la mostra fotografica su «La Casa del Fascio». L’evento, patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, cerca di riscoprire un edificio demolito da diversi anni, ma ancora vivo nella memoria degli albinesi.

Giovedì 4 novembre, poi, alle 21, presso la Biblioteca Civica, presentazione del volume di Massimiliano Rizzi su «Il trasporto su rotaia in Valle Seriana»: un’appassionata ricerca documentaria in archivi pubblici e privati.

Quindi, sabato 6 novembre, alle 15.30, nella Biblioteca, conferenza della Dott.ssa Mariolina Olivari, vice-direttore della Pinacoteca di Brera, su Pietro Bussolo, uno scultore ligneo, le cui opere sono presenti anche ad Albino.

Doppia presentazione, invece, giovedì 11 novembre, alle 21, presso la Biblioteca Civica: in programma, la presentazione del volume n°7 della collana «Inventari», a cura di Franco Nicefori, su «Archivio dell’asilo Decio e Felice Briolini, di Desenzano»; e la presentazione delle «Visite pastorali alla parrocchia di San Giuliano», a cura di Giampiero Tiraboschi.

Infine, sabato 13 novembre, alle 15.30, sempre presso la Biblioteca, presentazione della ricerca condotta da Chiara Paratico su «La bottega dei Marinoni», attivi nel ’400 ad Albino e in vari centri della Val Seriana.

(14/10/2004)

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