Il Festival pianistico fa tappa a Pechino
Orizio: «Futuro del pianoforte in Cina»

Per il secondo anno, il Festival pianistico internazionale di Bergamo e Brescia sbarcherà in Cina. È stata presentata lunedì 20 settembre a Pechino la seconda edizione del Beijing International Piano Festival, previsto dal 18 al 29 novembre prossimi. Alla presentazione ha partecipato il consigliere delegato Silvio Galli, mentre anche in questa edizione la direzione artistica è condivisa tra Pier Carlo Orizio, Enrica Ciccarelli - pianista e direttore artistico della Società dei concerti di Milano - e Ai Li Qun, compositore e vicepresidente di China Broadcasting Performing-Arts Group.

Ne abbiamo parlato con Pier Carlo Orizio. «La formula - spiega - è simile a quella dell'anno scorso, ma è stata ampliata a 12 concerti in altrettante sere consecutive. Ci sono due orchestre ospiti oltre alla China Broadcasting, che funge da orchestra in residenza. E abbiamo portato pianisti italiani di successo che meritano di trovare maggior visibilità internazionale: l'anno scorso furono Pace e Guaitoli, quest'anno ci sono Lucchesini e Cominati. Ci sono poi pianisti cinesi di grande talento: la Sa Chen è una pianista di alto valore, che ha suonato con i Berliner Philarmoniker, la Jin Ju è un'artista trasversale, che si muove molto bene tra la cultura occidentale e orientale».

Per la scelta del programma avete seguito qualche principio particolare? «Fondamentalmente abbiamo lasciato libertà di movimento ai concertisti invitati, evitando solo che ci fossero delle ripetizioni. Il pubblico cinese, che ha risposto benissimo già lo scorso anno, ha bisogno di varietà, da Haydn a Chopin, Rachmaninov e Prokof'ev. C'è una sola eccezione ed è quella del recital con tutto Bach di Bahrami: è un esperimento, perché una proposta così in Cina si trova solo all'interno degli studi accademici».

Quali sono i motivi principali di questa nuova avventura del Festival pianistico?
«La Cina si sta evolvendo e per lingua e mentalità si sta avvicinando al nostro mondo. Oggi credo che il mondo musicale non possa più prescindere dal mondo cinese: il fatto che il pianista di maggior successo - non sto dicendo il migliore, ma solo quello più noto - sia il cinese Lang Lang, ci sembra un fatto eloquente. Aggiungiamoci che una pianista come Yuja Wang è diventata la solista di riferimento di Claudio Abbado e si capisce perché sosteniamo questa posizione».

E sulla conciliabilità tra cultura musicale occidentale e cinese?
«I confini occidentali si sono sfilacciati. Non ha più senso parlare di musica esclusivamente occidentale, Credo che il mondo occidentale e orientale si stiano avvicinando tra loro».

Tra gli appuntamenti spiccano il tedesco Gerhard Oppitz e la russa Lilya Zilberstein, eredi di due scuole pianistiche da primato. Oppitz eseguirà il Terzo Concerto di Beethoven con la National Symphony Orchestra diretta da Umberto Benedetti Michelangeli. Lilya Zilberstein, con la sua tecnica strepitosa, sarà invece impegnata con i prediletti Musorgskij, Skrjabin e Rachmaninov.

Per chi volesse vivere l'esperienza del Beijing International Piano Festival, Lord Bry Viaggi organizza dal 12 al 22 novembre un tour da Shanghai, X'ian, fino a Pechino. Per informazioni: tel. 035-233031, email [email protected].
Bernardino Zappa

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