La Giornata Mondiale del Turismo:
salvaguardare l'armonia del creato

Lunedì 27 settembre si svolgerà la XXXI Giornata Mondiale del Turismo. Un evento che anche l'Ufficio della Pastorale Turismo, Sport e Tempo libero della Curia Vescovile di Bergamo, diretto da don Giorgio Tironi, vuole ricordare dando ampia divulgazione dei messaggi di Papa Benedetto XVI, della Cei e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

Tema della giornata: «Turismo e biodiversità», proposto dall'Organizzazione Mondiale competente, che intende offrire il proprio contributo al 2010, dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite «Anno Internazionale della biodiversità».

Nel messaggio del Pontificio Consiglio si sottolinea la profonda preoccupazione «per le ripercussioni sociali, economiche, ambientali e culturali derivanti dalla perdita di biodiversità, comprese le conseguenze avverse che essa comporta per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, e vuole mettere in rilievo la necessità di adottare misure concrete per invertire tale perdita».

«La biodiversità si riferisce alla grande ricchezza di esseri che vivono sulla Terra, come pure al delicato equilibrio di interdipendenza e interazione esistente tra di loro e con l'ambiente fisico che li accoglie e li condiziona. Essa si traduce nei vari ecosistemi, di cui sono buon esempio le foreste, le zone umide, le savane, i deserti, le barriere coralline, le montagne, i mari o le zone polari. Su di loro incombono tre gravi pericoli, che esigono una soluzione urgente: il cambiamento climatico, la desertificazione e la perdita di biodiversità. Negli ultimi anni quest'ultima è cresciuta ad un ritmo senza precedenti. Studi recenti indicano che, a livello mondiale, sono minacciati o a rischio di estinzione il 22% dei mammiferi, il 31% degli anfibi, il 13.6% degli uccelli o il 27% delle barriere coralline».

«Infine, i turisti - conclude il Pontificio Consiglio - devono essere consapevoli del fatto che la loro presenza in un luogo non sempre è positiva. A questo scopo, essi devono essere informati sui benefici reali che comporta la conservazione della biodiversità ed educati al turismo sostenibile». Essi dovrebbero altresì reclamare che le imprese turistiche contribuiscano realmente allo sviluppo del luogo. In nessun caso il territorio o il patrimonio storico-culturale delle destinazioni devono essere pregiudicati a favore del turista, adattandosi ai suoi gusti o desideri. Uno sforzo importante, che in modo particolare deve realizzare la pastorale del turismo, è l'educazione alla contemplazione, che aiuti i turisti a scoprire la traccia di Dio nella grande ricchezza della biodiversità. Così, un turismo che si sviluppa in armonia con il creato farà risuonare nel cuore del turista la lode del salmista: "O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra" (Sal 8, 2)».

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