Milva: «Abbandono le scene
Con Battiato l'ultimo album»

La notizia del giorno sarebbe dovuta essere la pubblicazione del suo nuovo disco, il terzo realizzato insieme all'amico collega Franco Battiato. L'evento è però passato in secondo piano al momento in cui, durante la conferenza stampa di ieri negli uffici della Universal Music, Milva ha annunciato il suo ritiro dalle scene.

Un ritiro già parzialmente atteso, dettato dai problemi di salute che già lo scorso maggio avevano causato la cancellazione del suo previsto concerto a Bergamo e che poi l'hanno costretta a sospendere per un po' la lavorazione del nuovo album «Non conosco nessun Patrizio», disponibile nei negozi a partire da martedì prossimo.

Non senza una punta di malinconia, la cantante ferrarese ha affrontato i giornalisti con un «outing» riguardante diversi aspetti della sua carriera e della sua vita privata, con assoluta lucidità e con l'umiltà e la dignità di chi ha costruito un pezzo di storia della canzone italiana ed europea attraverso 50 anni di carriera che sarebbe assolutamente riduttivo circoscrivere all'ambiente della cosiddetta «musica leggera» in quanto segnata dai successi musicali, teatrali e cinematografici internazionali.

«Rifiutai la proposta di una raccolta dei miei vecchi successi manifestando l'idea di fare un altro album con Battiato per chiudere la mia carriera di cantante e il mio lavoro artistico – ha raccontato Milva –. Lo chiamai e lui accettò. Appurato che non riesco più a reggere il palcoscenico, mi piaceva l'idea di chiudere il trittico legato a questa collaborazione perché nessuno mi ha dato tante emozioni quante lui in veste di autore. Entrammo quindi in studio ma a metà del lavoro mi sentii molto male e dovetti interrompere l'attività per un po'. Avevo completamente perso la memoria e non riconoscevo nessuno: è stato un momento terribile, per fortuna superato. Presumo che non farò più tournée. Sicuramente non salirò più da sola su di un palco e per quanto riguarda l'attività in studio devo dire che non ho desideri particolari. Esaurisco le mie ambizioni con la pubblicazione di questo terzo lavoro con Franco e del resto ritengo di avere avuto una carriera invidiabile che mi ha permesso di lavorare con grandi personaggi come Strehler, Berio, Vangelis, Teodorakis e molti altri autori ai quali ho concesso spazio. Ora credo che sia arrivato il momento di dire basta. Quello che ho dato ho dato e l'ho sempre fatto con grande passione».

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