Un minuto con Dante
Di cosa aver paura?

«Un minuto con Dante» prosegue con una nuova webcam del prof. Enzo Noris, che, questa volta, ci fa riflettere su un altro verso dell'Alighieri: «Temer si dee di sole quelle cose/ c'hanno potenza di fare altrui male;/ de l'altre no, ché non son paurose».

DI COSA DOBBIAMO AVER PAURA?
IF II,  88 ss.

Temer si dee di sole quelle cose
c'hanno potenza di fare altrui male;
de l'altre no, ché non son paurose.

Virgilio, mentre si trova nel Limbo «tra color che son sospesi», viene raggiunto da Beatrice che, preoccupata per le sorti di Dante, lo prega di muovere in suo soccorso e di fargli da guida nel viaggio attraverso i regni dell'oltretomba.

Virgilio accetta volentieri la missione ma desidera che Beatrice gli sciolga un dubbio: la donna non ha paura di scendere dal Paradiso fino al Limbo, che è pur sempre una zona dell'Inferno? La risposta di Beatrice è chiara: chi è in pace con Dio ed ha raggiunto la beatitudine definitiva non deve temere la miseria del peccato.

In questo episodio Beatrice è immagine del Cristo vittorioso che - secondo un'antica tradizione - nel silenzio del Sabato santo discende agli Inferi per liberare le anime di Adamo, dei patriarchi e dei giusti dalle catene della morte.

E noi, di cosa dobbiamo avere paura? Solo di ciò che può farci male «dentro» e che ci può privare della beatitudine, della salvezza. Di tutte le altre no.

Enzo Noris

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