Un minuto con Dante
Noi pregheremmo lui de la tua pace

«Un minuto con Dante» prosegue con una nuova webcam del prof. Enzo Noris, che, questa volta, ci fa riflettere su un altra terzina dell'Alighieri: «noi pregheremmo lui de la tua pace».

 

NOI PREGHEREMMO LUI IF V, 88 ss.

O animal grazioso e benigno
che visitando vai per l'aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l'universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c'hai pietà del nostro mal perverso
.

Per cogliere l'intensità del legame che unisce una coppia di innamorati e l'intesa che c'è tra loro esiste una spia linguistica facilmente riconoscibile: il noi, vale a dire l'uso della prima persona plurale e non della prima singolare.

Nel colloquio struggente con Paolo e Francesca, uniti nella bufera che li tormenta insieme agli altri lussuriosi ma ancora in coppia come se neppure la morte potesse spezzare il loro legame, Dante fa esordire Francesca con i versi seguenti:

O animal grazioso e benigno
che visitando vai per l'aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l'universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c'hai pietà del nostro mal perverso.


Vedete come Francesca, mentre Paolo accanto a lei rimane in silenzio nelle lacrime, utilizzi il noi per parlare della loro vicenda tragica, la storia di un legame d'amore adultero che li ha condotti ad una morte.

Enzo Noris

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