L'urna di San Carlo Borromeo
restaurato da un orafo di Città Alta

Ci sono le abili mani di un orafo bergamasco nelle celebrazioni per il 4° centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo che prenderanno il via il 1° novembre con l'esposizione nel Duomo di Milano dell'urna seicentesca che contiene il corpo del santo.

Ci sono le abili mani di un orafo bergamasco nelle celebrazioni per il 4° centenario della canonizzazione (1° novembre 1610) di San Carlo Borromeo - cardinale e arcivescovo di Milano - che prenderanno il via il 1° novembre con l'esposizione, fino al 31 luglio del prossimo anno, nel Duomo di Milano, dell'urna seicentesca che contiene il corpo del santo.

Il manufatto è stato infatti restaurato da Franco Blumer, 50 anni, nato a Bergamo, bottega in vicolo Aquila Nera 2/c (di fronte a Piazza Vecchia) e residenza a Sorisole.

«Da circa sei anni – racconta l'orafo bergamasco – sono impegnato nella manutenzione del Tesoro del Duomo di Milano, su incarico della Veneranda Fabbrica. In questo contesto, per il quarto centenario di canonizzazione, sono stato incaricato di restaurare l'urna contenente il corpo di San Carlo».

È un'urna storicamente e artisticamente preziosa. «Il primo passo è stata la rimozione dei depositi di natura atmosferica, fumo di candele e residui di cera. Sono seguiti il consolidamento delle parti instabili e la verifica di tutti gli elementi. Giovedì è terminato il restauro con la ricollocazione del corpo del santo nella bellissima urna.  Attualmente, sempre per il Duomo di Milano, sto restaurando, la “situla di Gotofredo”, il più antico secchiello liturgico conosciuto, risalente agli anni 974-979, realizzato in avorio».

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