Guerriero, rinato col trapianto
Oggi vive con due cuori

Sta bene, Guerriero Alongi, che nel petto ha oggi due cuori. Oggi sessantenne, è così da 4 anni: di questa sua doppia rinascita parla nel suo libro «Finalmente un paio di scarpe» che ha presentato al Mutuo soccorso di via Zambonate.

Guerriero si chiama. Davvero nomen omen: destino nel nome. Perché lui, Guerriero Alongi, sa bene cosa significa essere combattente: è un combattente contro la morte, «ho lottato contro di lei già almeno tre volte: ho lottato e ora sto bene».

Sta bene, Guerriero, e nel petto ha oggi due cuori. Ex dirigente di una multinazionale in pensione residente nel Milanese, oggi sessantenne, padre di due figli, è così da 4 anni: il secondo cuore gli è stato trapiantato a Bergamo, ai Riuniti, e di questa sua doppia rinascita Guerriero parla nel suo libro «Finalmente un paio di scarpe» che ha presentato al Mutuo soccorso di via Zambonate.

«Avevo una cardiomiopatia dilatativa – racconta –. Quando sono arrivato ai Riuniti neppure sapevo che non avevo davanti a me più di un anno di vita. Mi hanno inserito nella lista per un trapianto: ho aspettato solo 4 mesi. Poi è venuto in stanza da me il cardiochirurgo Armando Gamba e mi ha detto: "Ti mettiamo un cuore nuovo. È piccolo, di una donatrice minuta, ma funzionerà. Aiuterà il tuo, te lo lasciamo!"».

Si chiama trapianto eterotopico, quello a cui è stato sottoposto: «Una modalità particolare di trapianto – spiega il cardiochirurgo dei Riuniti Bruno Ferrazzi, che oggi sarà a fianco di Guerriero –».

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