Un minuto con Dante Alighieri
La rissa tra gli «idropici»

«Un minuto con Dante» prosegue con una nuova webcam del prof. Enzo Noris, che, questa volta, ci fa riflettere su altri versi dell'Alighieri, laddove si parla della rissa tra Maestro Adamo e Sinone.

MAESTRO ADAMO E SINONE

IF XXX, 130-135; 142-148


130 Ad ascoltarli er'io del tutto fisso,
131 quando 'l maestro mi disse: «Or pur mira,
132 che per poco che teco non mi risso!».

133 Quand'io 'l senti' a me parlar con ira,
134 volsimi verso lui con tal vergogna,
135 ch'ancor per la memoria mi si gira.

[...]

142 «Maggior difetto men vergogna lava»,
143 disse 'l maestro, «che 'l tuo non è stato;
144 però d'ogne trestizia ti disgrava.

145 E fa ragion ch'io ti sia sempre allato,
146 se più avvien che fortuna t'accoglia
147 dove sien genti in simigliante piato:

148 ché voler ciò udire è bassa voglia».

Nel XXX canto prosegue la descrizione dei falsadori: dopo quelli di metallo, gli alchimisti incontrati nel canto precedente, troviamo i falsadori di persona, di moneta e di parola. Tutti sono puniti con malattie deturpanti: la lebbra, la scabbia, l'idrofobia (la rabbia), l'idropisia (un gonfiore del ventre dovuto a ritenzione idrica) ed infine una febbre talmente alta che rende i corpi dei dannati fradici di sudore e maleodoranti.

Dante incontra tra gli idropici Maestro Adamo, un famoso falsario del fiorino, con il ventre gonfio come un liuto (forse il suo ventre gonfio allude per contrappasso ad una economia gonfiata dall'immissione sul mercato di denaro falso); tra i febbricitanti la moglie di Putifarre e Sinone, il greco che convinse con la menzogna i Troiani ad introdurre in città il famoso cavallo di Troia.
Tra Maestro Adamo e Sinone scoppia una rissa furibonda alla quale Dante assiste compiaciuto, godendosi la scena.

Virgilio lo rimprovera aspramente, dicendogli che per poco anch'egli avrebbe rissato con lui: non fa onore attardarsi davanti a tali spettacoli, è segno di meschinità e di «bassa voglia».

Enzo Noris

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