La stagione del Greppi si presenta
Stasera concerto a ingresso libero

Sarà una stagione di ritorni e novità. La Sala Greppi si presenta al traguardo storico della 30a edizione con una serata musicale aperta a tutti (alle 21, ingresso libero), anche per sfatare il tabù che le proposte dell'associazione sono esclusiva per i soli abbonati.

Sarà una stagione di ritorni e novità. La Sala Greppi si presenta al traguardo storico della 30a edizione con una serata musicale aperta a tutti (alle 21, ingresso libero), anche per sfatare il tabù che le proposte dell'associazione sono esclusiva per i soli abbonati.

Giovedì sera sul palco dell'oratorio dell'Immacolata ci sarà la giovane pianista Beatrice Magnani, ventitreenne cremonese cresciuta sotto l'ala di Ludmilla Krylova, scuola russa doc. Il programma della serata copre l'arco «storico» del grande repertorio pianistico: si parte con il Bach della «Partita» n.2, dai toni patetici e aulici, magistrale sintesi di stile, per passare al poco frequentato Beethoven della «Sonata op.2 n.2» in cui spicca il patetismo sublime del «Largo appassionato», primo di una serie di vertice. La seconda parte è invece dedicata al fuoco tecnico di Liszt e dei suoi sei «Studi» dedicati a Paganini, una ideale gara di virtuosismo, acrobazie e sperimentazioni timbriche.

Nella serata verrà ufficialmente presentata la XXX edizione del Festival internazionale dei «Concerti d'Autunno». Quasi per abbracciare in una sola edizione passasto e presente, i dodici concerti proporranno volti nuovi e alcuni ritorni «di peso». Tra questi ci mettiamo indubbiamente l'inaugurazione, che il 29 settembre proporrà Andrea Lucchesini, uno degli artisti dal prolungato feeling con la Greppi. Un recital, il suo, che viaggerà tra Scarlatti, Bartok, Liszt e qualche incursione moderna. Uno dei temi che spesso torneranno in un buon numero delle dodici serate sarà quello del repertorio dell'Est europeo, sia nell'800 che nel XX secolo.

Altra pianista di rango sarà Elissò Virsaladse, perla prima volta alla Greppi, georgiana conosciuta a Bergamo per le sue apparizioni al Festival Pianistico Internazionale. Altri due ritorni sono quelli del Trio di Parma, che proporrà l'inedita coppia Dvorak ( il noto «Dumky» trio) e Caikovskij, con il suo trio in la minore op. 50 assai meno frequentato, ma non meno suggestivo. E poi il violinista russo Sergej Krilov, che insieme alla pianista Maria Mazo passa da Bach (Sonata Bwv 1017 in do minore) a Beethoven (op.12 n.1 in re maggiore) fino al Ravel struggente e nobile della «Sonata».

Un altro appuntamento di rilievo, per gli interpreti e per il prpogramma, è quello del 25 novembre, con il quartetto d'archi Aurin, a cui si affiancheranno la violista giapponese Nobuko Imai e il violoncellista David Geringas, già allievo prediletto di Mstislav Rostropovich: un sestetto d'archi di assoluto valore internazionale che proporrà un doppio volto tardoromantico: il «Sestetto n.2 op.36» di Brahms, immediato antecedente del suo cimento sinfonico, e la «Notte trasfigurata» op.6 di Schoenberg, suggestivo poema di chi avrebbe di lì a poco portato al dissolvimento il linguaggio musicale della tardizione.

Bernardino Zappa

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