Trento Longaretti in Laguna
Invito a sorpresa alla Biennale

Trento Longatetti torna alla Biennale di Venezia. E' dal '56 che l'artista manca in laguna. «Enzo Bianchi - dice Vittorio Sgarbi - ha proposto Longaretti che, come prevede la manifestazione, presenterà un'opera realizzata negli ultimi 10 anni».

Sono trascorsi sessantatré anni da quando il "Mendicante con chitarra" del 1947 suonava le corde di un olio su tela nella sedicesima sala della 24ª Biennale d'arte di Venezia. Lo seguì due anni dopo il "Vecchio cieco", appoggiandosi a un bastone e a un bambino tra figure di Tozzi, maschere di Tomea e vedute di Gentilini, nella ventiduesima sala della 25ª esposizione internazionale sulla laguna. È dall'edizione del 1956 che il maestro Trento Longaretti, nato a Treviglio e residente a Bergamo, classe 1916, manca dalla Biennale veneziana.

Dagli anni in cui la notevole selezione delle opere da esporre non era realizzata solo su invito, ma anche affidata ad autorevoli giurie di artisti e critici. E sculture e dipinti di artisti bergamaschi, quali Ajolfi, Cornali, Fieschi, Lazzarini, Maffioletti, Recchi, Rossi e Vitali, erano spesso ammessi alla manifestazione. Ci volevano lo storico dell'arte Vittorio Sgarbi e la sua cospicua «giuria» di scrittori e pensatori perché una voce significativa della storia dell'arte bergamasca contemporanea come Trento Longaretti tornasse sulla laguna.

Conferma Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia: «I singoli intellettuali, chiamati a indicare gli artisti di maggiore interesse tra il 2001 e il 2011 che esporranno nel Padiglione Italia, stanno liberamente segnalando almeno 150 artisti, tra cui Bottoni, Cattelan, Lello Esposito, Pistoletto, Serafini, Velasco e Giancarlo Vitali; in particolare Enzo Bianchi ha proposto Trento Longaretti. Dalle loro scelte emerge un'idea dell'arte italiana che non corrisponde al limite asfittico in cui l'ha ristretta la critica d'arte. Critica che se n'è occupata privilegiando solo alcuni artisti a discapito di altri, come se si realizzasse un'antologia della letteratura italiana contemporanea considerando solo dieci scrittori e trascurando quelli storici come Umberto Eco. Ogni artista invitato presenterà un'opera realizzata negli ultimi dieci anni: la Biennale non si occupa dell'arte del secolo scorso».

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