Non solamente musica
Alle Officine arriva l'arte visiva

Non solo musica, ma anche arte contemporanea e voglia di pensare. Ha un nome che lascia presagire una frenetica attività il circolo “Officine 100 db” che a Comenduno di Albino propone l'iniziativa “Art of”, allo scopo di creare eventi legati all'arte contemporanea al di fuori del sistema istituzionale di musei e gallerie, confrontandosi con un pubblico differente in uno spazio anticonvenzionale.

“Siamo partiti nel settembre di due anni fa – conferma Eugenio Guerini, socio fondatore del circolo insieme a Giuseppe Madaschi – con l'intento di proporre musica live in un contesto disimpegnato e per questo verace. Riteniamo che troppo spesso il messaggio chiaro e universale della musica venga mediato da sofisticazioni d'immagine più legate ad aspetti commerciali che a reale progettualità”.

Ecco allora fiorire alle Officine 100db i concerti delle bands emergenti e le “jam sessions” che hanno unito e contaminato, sullo stile di quanto avveniva negli anni '20 nel jazz, artisti di varia provenienza. Al Circolo sono disponibili anche due sale prova che offrono l'opportunità di ritrovarsi a gruppi e musicisti.“Le Officine – sottolinea Madaschi – rappresentano un'opportunità fertile per lo scambio di idee e proprio in questo contesto è nata l'idea di promuovere mostre in via continuativa, allestendo per questo una sala ad hoc”.

Se le proposte culturali hanno poco appeal per i giovani, eco allora il progetto “Art of” per intercettarli con originalità in un luogo di svago, integrando l'arte visiva alla musica. “A marzo siamo partite con la mostra Doll Box – spiegano Sara Adobati e Stefania Scaccabarozzi che seguono il progetto - caratterizzata dalle opere di Giulia Cassano e Marta Manfredini. Ora è la volta della collettiva di sette giovani fotografi”.

Per tutto il mese di aprile le Officine ospitano un nuovo evento denominato YAP (Young Artist Photografer). Denise Abate, Nicola Baronchelli, Silvia Chiesa, Francesca Farina, Emiliano Negrini, Ilaria Poletti e Deianira Vitali propongono, per immagini, linguaggi differenti che si muovono tra messa in scena, presa diretta e cattura di dettagli.