Carone, il cantautore di «Amici»
domenica in concerto al Creberg

Il 2010 è stato un anno fondamentale per Pierdavide Carone. Il giovane cantautore romano cresciuto in provincia di Taranto, che ascolteremo domenica 8 maggio alle 19,30 (e non alle 21) al Creberg Teatro, si è messo in luce nella squadra di Amici.

Il 2010 è stato un anno fondamentale nella vita artistica e personale di Pierdavide Carone. Il giovane cantautore romano cresciuto in provincia di Taranto, che ascolteremo domenica 8 maggio alle 19,30 (e non alle 21) al Creberg Teatro, si è messo in luce nella squadra di Amici e nel giro di un anno ha pubblicato due album di grande successo: Una canzone pop e Distrattamente.

Peppe Vessicchio, Claudio Giudetti e Pino Pischetola hanno guidato il giovane Carone in un'impresa commerciale e artistica di non facile realizzazione. Abbiamo quindi chiesto al diretto interessato se la sua intenzione è quella di continuare a fare dischi con il ritmo di un paio all'anno.

«Dipende dalla durata della mia vena compositiva - ci ha risposto Pierdavide -. Io non sono un interprete, le canzoni me le scrivo da me e quindi non sarà facile tenere questo ritmo. In ogni caso il primo disco era frutto di sei mesi di promozione televisiva. La vera prova del nove era quindi il seguito di quell'esordio».

Stando alle intenzioni dichiarate, il prossimo lavoro dovrebbe concludere una trilogia di «quasi concept» dedicata all'analisi della crisi discografica. A cosa attribuisce la pesante flessione del mercato dei cd? «Oggi ci sono modalità di acquisto più semplici ed economiche della tradizionale spesa nei negozi di cd e penso quindi che la causa primaria sia l'avvento del potente mezzo telematico, che ha proprio cambiato la cultura. Io però, da appassionato, preferisco comprarmi il cd con la confezione completo».

Sulla sua esperienza ad Amici: «Sono contento di aver partecipato a quel talent show ed è un'esperienza che consiglio a tutti. In questo momento solo "Amici", "X Factor" e "Sanremolab" possono permetterti di emergere nel mondo discografico. Anche se posso assicurare che sono molto più stressanti di quanto si possa immaginare».

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