Grandi affreschi e opere moderne
In tanti all'apertura di Casa Trussardi

Per la prima volta, in occasione del centenario della maison, Casa Trussardi ha aperto al pubblico, chiudendo l'ormai tradizionale Tour delle Dimore storiche della città. Da domenica mattina, e per tutta la giornata, il portone di via Osmano 6 ha spalancato i suoi battenti.

Per la prima volta, in occasione del centenario della maison, Casa Trussardi ha aperto al pubblico, chiudendo l'ormai tradizionale Tour delle Dimore storiche della città. Da domenica mattina, e per tutta la giornata, il portone di via Osmano 6 ha spalancato i suoi battenti.

Le prime sale, dopo l'ampio scalone d'accesso, sono all'insegna del minimal e del nitore assoluto. «L'abbiamo mantenuto. Nicola era molto legato a questa casa, molto soddisfatto di questo intervento all'insegna del bianco» ricorda Maria Luisa Trussardi, vedova dello stilista che, con la figlia Beatrice, presidente e amministratore delegato del gruppo, hanno presenziato nella visita.

Molte le opere d'arte moderna e contemporanea: «Mio marito aveva una predilezione per le sculture» continua Maria Luisa Trussardi. All'entrata una scultura di Cascella, poi un «cono» di Arnaldo Pomodoro e poi ancora la pittura. Alle pareti diversi De Chirico. Nell'ultima sala dell'ala sinistra, un Guttuso molto grande, ma anche tanti altri artisti: Casorati, Campigli, Magritte.

Accedendo al nucleo originario, cinquecentesco, del palazzo, diversi affreschi secenteschi restaurati. Infine una serie di stampe di Francesco Clemente, opere di Robert Mangold, Sean Scully, Joseph Beuys. «L'apertura di questa casa - ha spiegato Claudia Sartirani, assessore alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo - segna un momento importante e particolare per Bergamo. Ha grande valore che Casa Trussardi, in occasione dei cento anni del marchio, di un restauro che ha permesso di riscoprire notevoli affreschi, abbia deciso di aprire al pubblico. La firma Trussardi è ambasciatrice di arte, cultura, tradizione, capacità d'impresa, alto artigianato. Porta nel mondo il prestigio del made in Italy ma anche il nome della nostra città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA