Un trionfo il Festival dei nonni
Più di 350 novelli cantanti

Maggiorenne, ma mai vaccinata a sufficienza dall'entusiasmo travolgente che ogni anno si rinnova. Ha festeggiato i 18 anni la Rassegna Canora dedicata alle Case di Riposo della Bergamasca, che ha vissuto l'atto conclusivo a Nembro.

Maggiorenne, ma mai vaccinata a sufficienza dall'entusiasmo travolgente che ogni anno si rinnova. Ha festeggiato i 18 anni la Rassegna Canora dedicata alle Case di Riposo della Bergamasca, che nella Sala Adobati dell'Oratorio di Nembro ha vissuto l'atto conclusivo di un percorso che ha coinvolto una ventina di cori in rappresentanza di altrettante realtà assistenziali della provincia.

«L'idea - spiega Valeria Gallizioli, animatrice alla fondazione Gusmini di Vertova - nacque nel 1994 con il titolo di "Turacciolo d'Oro". Allora parteciparono nove gruppi, che avviarono una collaborazione che è diventato un progetto articolato, che comprende non solo la preparazione canora e l'esecuzione, ma anche la preparazione di addobbi e scenografie».

Fulcro importante dell'iniziativa il Coro «Saranno Famosi» di Nembro, che sin dallo scorso settembre hanno visitato tutte le case di riposo per preparare con gli ospiti i vari brani in programma. I novelli cantanti erano più di 350, in rappresentanza degli istituti di Casnigo, Leffe, Gazzaniga, Villa di Serio, Albino, Scanzo, Treviglio, Stezzano, Verdello, Villa d'Almè, Palosco, Spirano, Gromo, Valbondione, Clusone e Ardesio. A questi si uniscono Vertova, Lovere, Nembro, Cene e Brembate che hanno il merito di aver presenziato a tutte le 18 edizioni.

Un intoppo legato al trasporto non ha reso possibile l'esibizione dei nonni di Osio. «Il tema scelto per l'edizione di quest'anno - continua Gallizioli - era legato agli elementi essenziali della natura: la terra, l'acqua, l'aria e il fuoco. Le canzoni dovevano avere attinenza con questi elementi. Per celebrare l'Unità d'Italia abbiamo intonato l'Inno di Mameli, una esecuzione da brividi cui ha fatto da cornice la coreografia di alcuni animatori vestiti con i colori della bandiera nazionale».

I nonni si sono scambiati doni, frutto del lavoro svolto durante tutto l'inverno nei laboratori creativi. Non sono mancanti momenti di sereno dialogo, grazie anche al «gemellaggio» fra case di riposo che ha unito nelle esecuzioni gli ospiti degli istituti di paesi vicini. Alla fine né vincitori, né vinti: un enorme applauso ha fatto da sigla a un Festival memorabile.

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