Bergamo si fa set tv per Hawking:
una troupe inglese in Città Alta

Lo scienziato Stephen Hawking è l'autore dei testi di una miniserie che il canale scientifico Discovery Channel sta preparando. Alcune delle riprese sono state girate da un troupe britannica alla Malpensata e altre per le strade e le piazze di Città Alta.

Si può parlare del senso della vita passeggiando per Città Alta? Sì, se il nostro compagno di viaggio è lo scienziato Stephen Hawking. Il matematico e astrofisico inglese è l'autore dei testi di una miniserie in tre puntate che il canale scientifico Discovery Channel sta preparando per la messa in onda.

Alcune delle riprese per il secondo dei tre episodi, sono state girate da un troupe britannica in città e, precisamente, parte all'interno del mercato settimanale della Malpensata e parte per le strade e le piazze di Città Alta.
In questa puntata dedicata a «Il senso della vita», Stephen Hawking affronta un altro mistero sul cervello: «Che cosa significa essere vivi? Cosa possono dirci le leggi della fisica su chi e cosa siamo veramente? Abbiamo il libero arbitrio o siamo solo macchine biologiche? Da Aristotele ai più recenti progressi della fisica quantistica, Hawking esplora questo territorio affascinante con il suo famoso zelo senza paura».

Con una certezza: «Dopo esserti posto queste domande non potrai mai guardare te stesso allo stesso modo». Certo la materia è un po' ostica, perché si tratta di coniugare le più recenti scoperte della fisica quantistica con ardui concetti filosofici e di tradurre il tutto in un linguaggio accessibile anche a noi comuni mortali. Ma il professor Hawking è uno specialista anche nella divulgazione scientifica, come testimonia il successo ottenuto dai suoi libri.

La troupe inglese, che è formata – come ci dice il direttore della Bergamo film Commission, Rudy Zanchi – da una quindicina di persone più altre cinque fornite sul campo proprio dalla struttura bergamasca ed è coordinata da James Walker, effettuerà una serie di riprese tra la gente proprio per «catturare» il senso dei flussi di persone, per visualizzare l'idea di movimento, per rendere poi sullo schermo il concetto di «percezione».

Un'altra sequenza vede una ragazza che si addormenta in Piazza Vecchia e, nel sogno, uno dei leoni della fontana si anima, trasformandosi in un vero leone. Anche qui, attraverso l'artificio del sogno, verranno indagate le implicazioni tra reale e virtuale, tra visibile e invisibile, tra verità e finzione. Perché è stata scelta Bergamo? Risponde ancora Rudy Zanchi: «Perché è una città bellissima e che, evidentemente, si prestava per la sua particolare conformazione urbanistica, soprattutto Città Alta, a questo tipo di riprese. Come Film Commission (www.bergamofilmcommission.it) abbiamo messo a disposizione una serie di servizi che vanno dal personale tecnico, all'accesso ad alcuni servizi, all'espletamento delle pratiche burocratiche e ai permessi necessari alle riprese, nonché il supporto logistico e l'assistenza alla troupe».

Si tratterà di capire, anche attraverso una serie di animazioni computerizzate, come si attivano determinati meccanismi nel nostro cervello, come questo reagisce a particolari stimoli, come si passa dal livello conscio a quello inconscio, come si elaborano i complessi meccanismi simbolici spesso dati per scontati. Noto per i suoi studi sui buchi neri, Stephen Hawking è nato ad Oxford nel 1942; all'età di tredici anni è stato colpito da un'atrofia muscolare progressiva, che lo costringe su una sedia a rotelle e a comunicare attraverso un computer.

«Oggi – è stato scritto – gran parte del suo lavoro riguarda il concetto di buco nero, e le sue ricerche nell'ambito della relatività generale confermano la teoria del Big Bang sull'origine dell'universo. L'ultimo stadio della ricerca di Hawking, infatti, avvalora l'ipotesi che il Big Bang sia derivato da una singolarità iniziale dello spazio-tempo e che tale singolarità rappresenti una caratteristica di qualsiasi modello dell'universo in espansione». Nel 1975 gli è stata assegnata in Vaticano la medaglia d'oro intitolata a Pio XII e dal 1986 fa parte dell'Accademia pontificia delle scienze, malgrado le sue teorie non si accordino del tutto con una interpretazione creazionista del cosmo.

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