Emozione Pooh, anche per Yara
Guarda i video del concerto

Proprio non si poteva rinunciare a rivolgere un pensiero a Yara, martedì sera al centro sportivo di Brembate Sopra, dove i Pooh si sono esibiti davanti ad oltre quattromila persone. Una cavalcata di quasi tre ore attraverso la carriera del gruppo più longevo.

Proprio non si poteva rinunciare a rivolgere un pensiero a Yara, martedì sera al centro sportivo di Brembate Sopra, dove i Pooh si sono esibiti davanti ad oltre quattromila persone. Una cavalcata di quasi tre ore attraverso la carriera del gruppo più longevo della storia della musica italiana.

Così è Roby Facchinetti a rompere il ghiaccio dopo i primi sei brani tratti dall'album Dove comincia il sole, quasi un'opera pop. «Siamo consapevoli di suonare in un luogo particolare. Siamo vicini a Yara, a quanti hanno sofferto e continuano a soffrire, e alla sua straordinaria famiglia, che ha dato prova di grande dignità».

Tutti in piedi mentre Roby parla con la voce rotta dall'emozione, e un lungo applauso a sottolineare le sue parole. «Non dite che è un concerto per Yara, non vogliamo si parli di lei» ci aveva detto, qualche ora prima, il sindaco di Brembate Sopra Diego Locatelli temendo che il concerto venisse strumentalizzato.

«Quella tragica vicenda, che pesa come un macigno sulla nostra comunità, non c'entra niente. Il fatto è che qui ormai non si muove foglia senza che si tiri in ballo la morte di Yara, una ferita che ogni volta torna a sanguinare; la verità è che da cinque anni la nostra polisportiva organizza, con il patrocinio del Comune, concerti al centro sportivo. Si tratta semplicemente di una tradizione che continua».

Ieri sera quel concerto a pochi metri dalla casa della ragazza, con il palco affacciato sulla palestra della giovane ginnasta, non poteva non essere dedicato a Yara. Bisogna andare avanti, ripetono a Brembate Sopra, e forse quelle tre ore di musica hanno aiutato i brembatesi, almeno per una sera, a prendere fiato.

Un viaggio intenso giocato sul fortunato canzoniere del gruppo. Sul palco in prima fila Dodi Battaglia, Roby Facchinetti e Red Canzian. In retrovia altri tre musicisti chiamati a dar manforte agli evergreen, su tutti Phil Mer alla batteria che ha preso il posto di Stefano D'Orazio. 

Dal vivo hanno persino più energia di prima. In scena nessuno si risparmia. Il pubblico lo sente e risponde anche quando inizia a piovere. Un'onda di energia avvolge il centro sportivo. Il concerto è il pretesto per ripassare la storia della band, in grande spaccata dal pop melodico, al progressive, al pop sinfonico.

Leggi di più su L'Eco di mercoledì 13 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA