Alzano, palazzo Pelliccioli:
dagli affreschi spunta Ganimede

La collaborazione tra Comune di Alzano e la Scuola d'arte Fantoni di Bergamo continua, dando frutti. Gli allievi del secondo anno del corso post-diploma per tecnico collaboratore del restauratore di beni culturali hanno eseguito, anche quest'anno, un intervento conservativo. Guidati dai docenti Carla Bonomi, Iole Marcuccio e Paolo Finazzi, i 18 allievi hanno lavorato da maggio a giugno nell'ambiente dello scalone di palazzo Pelliccioli, sede del municipio, riportando a nuovo splendore pareti e soffitto.

«L'intervento di quest'anno si caratterizza per l'eccezionalità di quello è stato riportato alla luce» spiega l'assessore alla Cultura Giorgio Pellicioli. «Sotto uno strato di pittura azzurra del soffitto è emersa una figura mitologica di cui non si aveva notizia: rappresenta un'aquila con un giovinetto a cavalcioni, identificabile in Ganimede. Tra le mani tiene un nastro con una scritta in latino» spiega Marcuccio.

«Le leggende, controverse - spiega l'assessore -, affermano che Ganimede, figlio del re di Troia, per la sua bellezza fu rapito da Zeus e nascosto tra le boscaglie del monte Ida nella Troade. Secondo alcune versioni Zeus mandò un'aquila, secondo altre fu la stessa divinità a trasformarsi in aquila. Condotto nell'Olimpo, fu consegnata a Ganimede l'eterna giovinezza e divenne coppiere degli dei, sostituendo Ebe».

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