Cultura e Spettacoli / Valle Seriana
Giovedì 04 Agosto 2011
Per Raffaella un «cuore» bergamasco
Fiama de rar ma sota la sender brasca
Ma come, ci nasce «fra le braccia» una star con «S» maiuscola e Bergamo e i bergamaschi restano tranquilli, trepidando al più per il processo atalantino e continuando speranzosi a scrutare il meteo di Regazzoni? Forse sarà per quel «caràter de la rassa bergamasca», che «fiama de rar, ma sota la sender brasca»: la traduzione non serve, soprattutto in Val Seriana dove con nonchalance si passa da un... Ramazzotti a una «tuelèta de Red Bull», cantando a squarciagola il dialetto laghée di Van der Sfroos.
La brasca non è una fiamma pronta ad esplodere inviperita e affamata di gossip per baby Raffaella Maria, ma è un calore umano forte e generoso, che quasi moltiplica quello materno che per l'orgoglio di tutti ha le sembianze affascinanti di Marica e cittadinanza bergamasca. Si potrebbe ricordare l'opposta «accoglienza» riservata in Val Brembana all'ospitata di Fabrizio Corona e potremmo aggiungerci il vanto di un ospedale «da cinque stelle».
Insomma ce la coccoliamo tanto questa Raffaella Maria, ne siamo quasi gelosi: vogliamo proteggerla, lasciarla in pace. Come facciamo a volte con il nostro territorio e le nostre infinite bellezze: invochiamo il turismo ma preferiamo restare tranquilli «a baita».
Eros, Marica e Raffaella Maria sono i protagonisti di una storia che conferma come a volte le stelle si possono accarezzare con un dito. Quello affettuoso e sincero della gente che apre un sorriso a una vita che nasce e a un turismo che, lentamente, cresce. Questa è la «brasca», cuore bergamasco.
Giambattista Gherardi
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