Alla scoperta di Lorenzo Lotto
Itinerari e visite guidate

Bergamo è al centro di un itinerario lottesco di pregio. Fino al 26 c'è la possibilità di visionare le opere dell'Accademia Carrara al Palazzo della Ragione. L'ultima visita guidata gratuita è il 26 agosto alle 15.

Bergamo è al centro di un itinerario lottesco che dalla città si allarga alla provincia ripercorrendo i passi di Lotto tra il 1513 e il '25. In città, oltre alle tarsie del coro nella basilica di Santa Maria Maggiore, alle pale nelle chiese e nel Museo diocesano e alle opere dell'Accademia Carrara esposte al Palazzo della Ragione (sino al 25 settembre; ultima visita guidata gratuita il 26 agosto alle 15, prenotazioni al numero telefonico 035 399503) si può visitare una mostra lottiana dal fascino particolare.

La Biblioteca civica Angelo Mai espone una selezione della bibliografia su Lotto nell'atrio scamozziano, fino al 25 settembre (da lunedì a venerdì ore 8.30 – 18.30, mercoledì ore 8.30 – 12.30). L'archivio storico della biblioteca dispone infatti di oltre 200 documenti, pubblicazioni di fonti manoscritte dell'artista, monografie, saggi e cataloghi di importanti mostre, tesi di laurea e di dottorato. E conserva la corrispondenza dell'artista con la Confraternita della Misericordia Maggiore (Mia) di Bergamo in merito alla commissione dei disegni delle tarsie, tra il 1524 e il '32.

«Le lettere di Lotto indirizzate alla Mia – scrive Pietro Zampetti – sono una documentazione eccezionale per conoscere le vicende e la lunga gestazione di un'opera durata ben otto anni e forniscono ragguagli sull'impegno, anche religioso, oltre che formale, con cui egli operava. I "coperchi", le tavole mobili che proteggono le narrazioni bibliche sublimi nella loro semplicità, assumono un valore particolare, per il significato simbolico allusivo che contengono, e non hanno precedenti nell'arte italiana».
Da allora, secondo Anna Maria Brizio, «lo stile di Lotto non può più inserirsi in nessuna scuola definita, ma giunge a soluzioni personalissime, spesso di sconcertante modernità, rivelando un'inclinazione estrosa ad affrontare i soggetti per il verso meno comune, con mancanza di conformismo e profonda verità emotiva». Per Roberto Longhi, «artisti come Lotto e Caravaggio finiscono come dei vinti, quasi al bando della società, perché più moderni di essa».

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