Un minuto con Dante Alighieri
«L'ora che volge il disio»

Famosissimo l'inizio del canto ottavo: la descrizione del tramonto attraverso le emozioni di chi lo vive in condizioni particolari, vale a dire il marinaio durante luna lunga navigazione ed il pellegrino partito da poco e ormai lontano da casa.

L'ORA CHE VOLGE IL DISIO

8. 1 Era già l'ora che volge il disio
8. 2 ai navicanti e 'ntenerisce il core
8. 3 lo dì c'han detto ai dolci amici addio;

8. 4 e che lo novo peregrin d'amore
8. 5 punge, se ode squilla di lontano
8. 6 che paia il giorno pianger che si more;

Famosissimo l'inizio del canto ottavo: la descrizione del tramonto attraverso le emozioni di chi lo vive in condizioni particolari, vale a dire il marinaio durante luna lunga navigazione ed il pellegrino partito da poco e ormai lontano da casa.

L'ora del tramonto è il momento della giornata in cui inevitabilmente ci si raccoglie e si va col pensiero -specialmente se lontani- ai propri cari e ai propri affetti domestici, vale a dire a quello che abbiamo di più prezioso.

Il riferimento ai naviganti e al pellegrino richiama il tema caro a Dante della vita come viaggio, anzi come pellegrinaggio verso la nostra vera patria. Al tema del pellegrinaggio è connesso quello dell'esilio, esperienza che Dante ha vissuto concretamente e che richiama la condizione delle anime espianti. In realtà rappresenta anche la nostra condizione di uomini in esilio sulla terra, consapevoli della precarietà del nostro vivere ed abitare il mondo, invitati a guardare ad una meta che ci sta davanti e che ci attende.

Al tramonto le anime si raccolgono in preghiera, unendosi coralmente e devotamente nella recita dell'inno “Te lucis ante”, uno splendido inno attribuito a sant'Ambrogio di cui riportiamo alcuni versi:

“Prima della fine del giorno / Ti invochiamo creatore del mondo / affinché per la tua clemenza / Tu sia nostro presidio e difesa”.

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