Al via il Festival organistico
Il 30 settembre c'è Eric Lebrun

Il Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo» si presenta ai nastri di partenza di una nuova stagione artistica, la diciannovesima consecutiva, modellata lungo le direttrici che ne hanno sancito il successo e la notorietà europea.

Il Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo» si presenta ai nastri di partenza di una nuova stagione artistica, la diciannovesima consecutiva, modellata lungo le direttrici che ne hanno sancito il successo e la notorietà europea.

In primis, l'assoluta centralità dell'interprete, indiscusso prim'attore - al di sopra del repertorio scelto e dello strumento a lui affidato - nel prender per mano l'ascoltatore lungo un percorso emotivo unico ed ineguagliabile; poi, la sistematica valorizzazione dell'arte dell'improvvisazione, che di questa capacità comunicativa ne è la massima vetta creativa; un incessante coinvolgimento di artisti di primissima grandezza, affiancati da giovani promesse internazionali, nel proporre partiture poco eseguite, anche contemporanee, oggetto di particolari progetti didattici o discografici; un trasparente approccio illustrativo verso il pubblico, eliminando ogni aura di quella ineluttabile inesplicabilità che il mondo organistico, in tempi per fortuna lontani, ha spesso fatto propria, tradendo le sue radici popolari e sottostimando il potenziale bacino d'interesse.

Il tutto permeato da un concetto semplice, per nulla scontato e di fondamentale importanza, la qualità, che costituisce oggi l'invisibile pilastro dell'intero manifesto artistico, e che spiega come in poco tempo il Festival abbia trovato nelle maggiori Istituzioni cittadine, nelle più prestigiose Fondazioni del territorio, in fedelissime Aziende amiche, un sostegno forte e condiviso, ancor prima progettuale che economico, funzionale a quel grande sforzo comune che è porre Bergamo al centro dell'attenzione internazionale per la sua storia e la sua arte.

Così sarà anche quest'anno, con un cartellone votato all'eccellenza ed alla versatilità, tutto giocato sugli intrecci storici e musicali suggeriti da alcuni dei numerosi anniversari (Liszt, Mahler, Alain, Guilmant, l'organaro Aristide Cavaillé-Coll, Bruna, Aguilera de Heredia), ed il consueto occhio di riguardo all'arte dell'improvvisazione organistica, disciplina per la quale il Festival è stato fecondo pioniere per tutto il movimento nazionale.

L'apertura, venerdì 30 settembre, nell'impareggiabile cornice di S.Maria Maggiore, vedrà protagonista uno degli interpreti più intriganti di quell'incredibile crogiuolo musicale che è la città di Parigi, Eric Lebrun, titolare dell'organo Cavaillè-Coll di St.Antoine des Quinze-Vingts, fra i migliori esemplari mai costruiti dal rivoluzionario organaro francese. Su questo storico strumento Lebrun ha inciso per Naxos l'integrale dell'opera organistica di Jehan Alain, il musicista transalpino scomparso giovanissimo durante il secondo confiltto mondiale, di cui quest'anno cade il centenario della nascita, ed al quale, insieme a tutta la sua famiglia, papà Albert e fratello Olivier, il concerto inaugurale è idealmente dedicato. Il programma, di raro spessore musicologico, è un'istantanea delle radici, anche lontane, su cui è sbocciato Jehan, e della tenera nostalgia che la sua sfolgorante opera ha lasciato fra i posteri, grazie anche all'instancabile lavoro divulgativo della sorella Marie-Claire. Parlando di scuola francese, non potrà ovviamente mancare la sua espressione più alta e significativa, cioè l'improvvisazione, che, come da  tradizione, sarà sviluppata su temi dati dal pubblico.

Scarica il pdf allegato per saperne di più e il pieghevole con il programma dell'iniziativa

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