Manca da Bergamo da 176 anni:
una raccolta per il Marini perduto

C'è un quadro che manca a Bergamo da 176 anni. È il «Paesaggio con cavalieri» del maestro veneziano Antonio Maria Marini. L'associazione Amici dell'Accademia Carrara lancia la campagna di raccolta fondi «Bergamo riabbraccia Marini».

C'è un quadro che manca a Bergamo da 176 anni. È il «Paesaggio con cavalieri» del maestro veneziano Antonio Maria Marini. Ora l'associazione Amici dell'Accademia Carrara intende restituirlo alla città e per questo lancia, con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune, la campagna di raccolta fondi «Bergamo riabbraccia Marini», cui tutti possono partecipare.

Sul dipinto che si intende riportare a casa c'è un'iscrizione con il nome dell'autore seguito dalla scritta «P. Bergamo» («Pinxit Bergamo», cioè dipinsi a Bergamo), che confermerebbe un'attività di Antonio Marini nella città lombarda.

La tela, databile tra il 1705 e il 1710, venne raccolta nella collezione del conte Giacomo Carrara insieme al suo pendant, «Paesaggio con archi rocciosi, cascata e cavalieri», ancora in possesso dell'Accademia Carrara.

I due quadri, che formano una coppia ideale, vennero divisi da un'asta nel 1835, nella quale furono alienati i tre quarti dei duemila dipinti della collezione Carrara. Da allora si persero le tracce del «Paesaggio con cavalieri», fino alla segnalazione all'Accademia Carrara dal mercato antiquariale di Parigi nel 2010.

Il dipinto appartiene a un collezionista privato, che intende rimanere anonimo, ma si è reso disponibile a «restituire» il quadro nel posto che idealmente gli spetta: a Bergamo, accanto alla tela che gli corrisponde.

Per questo, anche se il valore del dipinto supera i centomila euro, verrà ceduto a una somma più bassa, circa 80 mila euro.

«Tutti i cittadini possono essere donatori, con un versamento diretto presso il Credito Bergamasco, un bonifico bancario o andando sul sito www.bergamoperlarte.it – spiega il presidente dell'associazione Amici dell'Accademia Carrara Giorgio Pandini – c'è un aspetto sociale oltre artistico in questa iniziativa, perché intendiamo coinvolgere il più possibile la cittadinanza».

Secondo Tito Lombardini, presidente del Cda dell'Accademia, il volontariato ha una grandissima rilevanza sul nostro territorio e parte di queste energie possono essere impiegate anche per la cultura, «il sale della nostra vita», secondo la sua definizione.

Il «Paesaggio con cavalieri» sarà esposto forse già la prossima settimana nella sede del Credito Bergamasco, dove verranno organizzate iniziative specifiche di raccolta fondi i primi tre fine settimana di ottobre.

Le opere di Marini, a lungo confuse con quelle di Marco Ricci, mostrano il fascino dell'«orrida bellezza», cioè il brutto poetico, l'irregolare, il fantastico. Il dipinto che si vuole acquistare, mancante della cornice ma in ottime condizioni, rappresenta un paesaggio sontuoso che sovrasta un gruppo di cavalieri, due a riposo e due a cavallo.

La prossimità tematica, compositiva e dimensionale con il quadro conservato nelle collezioni dell'Accademia Carrara è evidente. «Riportare il quadro a Bergamo è un risarcimento al pittore, alla città e al conte Carrara, un grande amante dell'arte e collezionista illuminato, con un gusto in anticipo sui tempi e una rilevanza non solo cittadina», sostiene Maria Silvia Proni, storica dell'arte tra i massimi esperti del Marini, un pittore che viaggiò tutta la vita tra Padova, Venezia e Bologna e deve proprio al conte Carrara la sua riscoperta.

In attesa della riapertura dell'Accademia Carrara nel 2013 i due paesaggi del maestro veneziano si riuniranno nel Palazzo della Ragione, forse già da questo Natale.

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