Giacomo si confessa a «L'Eco»:
faccio l'attore per colpa del prete

Giacomo Poretti, il socio di Aldo & Giovanni, nei giorni scorsi è stato invitato a BergamoIncontra. «Se oggi faccio l'attore – racconta a L'Eco - è colpa del prete del mio oratorio che aveva la passione per il teatro e voleva metter su una filodrammatica. La scintilla è nata lì».

Giacomo Poretti, il socio di Aldo & Giovanni, nei giorni scorsi è stato invitato a BergamoIncontra. «Se oggi faccio l'attore – racconta in un'intervista a L'Eco di Bergamo, in edicola giovedì 29 setembre - è colpa del prete del mio oratorio che aveva la passione per il teatro e voleva metter su una filodrammatica. La scintilla è nata lì».

Aldo e Giovanni li ha conosciuti nell'85, quando animava villaggi turistici in Sardegna: «Ricordo che quando li ho visti in scena per la prima volta ho pensato: “Hanno dentro una magia. Io devo lavorare con loro”». E si è licenziato dall'ospedale di Legnano dove lavorava come infermiere.

Sono vent'anni che il trio resiste: «Litighiamo tantissimo, ci mandiamo a quel paese spesso e volentieri. Ma credo che sia una componente normale in ogni rapporto vero, anche tra marito e moglie» dice Giacomo.

«Nel mondo dello spettacolo siamo un po' delle mosche bianche, è vero. E' che frequentiamo pochissimo l'ambiente, perché sostanzialmente ci piace poco. Credo dipenda dal fatto che tutti e tre proveniamo da famiglie semplicissime, di operai. E siamo rimasti un po' così».

Racconta la sua passione per Stanlio & Ollio: «Sono due bambini che - benché avessero sessant'anni quando girarono i loro film - ci ripropongono continuamente il gioco fanciullesco, innocente».

Racconta il suo riavvicinamento alla fede (per colpa di uno strano gesuita) e la sua scoperta di Dante: «Un bell'episodio, che io interpreto come un segno del destino: i suoi testi erano conservati nella libreria che tengo in gabinetto».

Leggi tutta l'intervista di Carlo Dignola a Giacomo Poretti su L'Eco in edicola giovedì 29 settembre

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