Lab 80, laboratori e corsi sul cinema

Laboratorio di scrittura cinematografica (10 incontri) a cura di Chiara Poli
- mercoledì 5-12-19-26 febbraio ore 18 - 20
- mercoledì 4-11 marzo ore 18 - 20
- mercoledì 2-9-16 aprile ore 18 - 20

Il lavoro dello sceneggiatore si fonda su conoscenze e tecniche specifiche. Numerosi testi illustrano gli strumenti necessari alla stesura di un copione, ma tali strumenti necessitano di approfondimento e, soprattutto, applicazione.
Il corso si propone di fornire ai partecipanti i mezzi indispensabili per tradurre correttamente idee e pensieri in immagini.
Per mezzo di esercitazioni pratiche in classe e assegnazione di esercizi individuali (corretti durante gli incontri), i partecipanti verranno invitati a mettere immediatamente in pratica le conoscenze acquisite lezione dopo lezione.
Tutte le informazioni teoriche fornite durante il corso saranno supportate dallo studio di casi esemplificativi e da un immediato riscontro nella loro applicazione.

- Lezione N. 1
Raccontare con le immagini - introduzione alle tecniche di scrittura cinematografica.
Come si scrive un soggetto - esercitazione comune.
Assegnazione dell’esercizio n. 1: redazione di un soggetto.
- Lezione N. 2
Tecniche narrative: caratterizzazione dei personaggi, uso dei dialoghi, costruzione della scena. Studio approfondito del personaggio: creare una personalità.
Esercitazione in classe. Analisi di alcuni brani tratti da sceneggiature.
- Lezione N. 3
Correzione del primo esercizio.
Assegnazione dell’esercizio n. 2: biografia dei personaggi.
Il paradigma hollywoodiano di Syd Field: la struttura in 3 atti.
Analisi esemplificativa di alcune sceneggiature.
- Lezione N. 4
Correzione del secondo esercizio.
Il viaggio dell’eroe di Chris Vogler: la struttura del mito nella sceneggiatura cinematografica. Gli archetipi e le fasi del viaggio.
Assegnazione dell’esercizio n. 3: redazione della scaletta.
- Lezione N. 5
Dialoghi e azioni: studio approfondito sulla stesura della scena.
Esercitazione in classe.
Assegnazione dell’esercizio n. 4: la scena.
- Lezione N. 6
Correzione del terzo esercizio.
Differenze sostanziali fra scrittura narrativa e cinematografica. L’adattamento di un testo in sceneggiatura - esercitazione in classe.
- Lezione N. 7
I cliché del genere cinematografico: personaggi e situazioni-tipo applicate al paradigma hollywoodiano - esercitazione in classe.
Correzione del quarto esercizio e consigli per la revisione della scena.
Assegnazione dell’esercizio n. 5: revisione della scena.
- Lezione N. 8
Esercitazione in classe: il lavoro di scrittura in gruppo.
- Lezione N. 9
Correzione del quinto esercizio.
Tecniche di revisione e "fasi intermedie": dalla sceneggiatura originale al film - analisi di alcuni casi esemplificativi.
Assegnazione dell’esercizio n. 6: revisione del progetto di sceneggiatura.
- Lezione N. 10
Ritiro e correzione in classe del sesto esercizio.
Conclusioni: gli errori più comuni dello sceneggiatore.

Iscrizione al corso: Euro 120 - Soci Lab 80 e Amici Fondazione Alasca: Euro 100
Il corso si tiene nella Saletta Alasca, via G. Reich, 49 - Torre Boldone - Tel. 035/344246 - 035/342239
Gli interessati sono pregati di iscriversi entro venerdì 31 gennaio

Cinema e storia: «Il Novecento italiano visto dal cinema» (4 incontri)a cura di Bruno Fornara
- martedì 18-25 febbraio ore 20,30-23,00
- martedì 4-11 marzo ore 20,30-23,00

Si può andare a lezione di storia dai film? Può essere il cinema un documento storico? Come parla di storia il cinema? Tutte domande interessanti per provare a muoversi dentro il Novecento che è anche il secolo del cinema.
Il cinema documentaristico si pone certamente come fonte storica nel suo voler mostrare direttamente gli avvenimenti: una fonte da utilizzare con cautela come qualsiasi altro documento. E il cinema di finzione? In che maniera e fino a che punto un film narrativo può diventare testimone di storia e può esserci utile come documento e fonte per ricostruire un periodo storico?
A queste domande vuole cercare di rispondere il corso che prevede la proposta e l’analisi di una serie di film che partono dall’inizio del secolo che è stato chiamato breve e che giungono fino agli anni vicini a noi. Il corso è centrato intorno al periodo del fascismo, della Resistenza e del secondo dopoguerra. Da qui, da questi drammatici anni, si risale all’indietro verso l’inizio del secolo (e verso un capolavoro ambientato nell’Ottocento) e si scende all’ingiù verso la fine del secolo, verso i nostri anni. Ogni film viene così visto come un documento complesso che ci parla sia del periodo storico in cui sono ambientate le vicende raccontate, sia del periodo storico in cui il film è stato pensato e realizzato. Un film come La marcia su Roma di Dino Risi, girato nel 1962, riesce in tal modo a parlarci sia del periodo del fascismo nascente come degli anni Sessanta; un film come Vecchia guardia di Alessandro Blasetti, girato nel 1935, ci parla della marcia su Roma guardandola da dentro il fascismo stesso.

Durante il corso si fa riferimento ad alcuni tra i più bei film italiani, a partire da un esempio classico che ci riporta all’Ottocento, tra storia, letteratura, pittura e cinema, come Senso di Luchino Visconti (1954), tratto dal romanzo di Arrigo Boito. Poi si passa a I compagni (1963) e La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, che ragionano oltre che sulla storia anche sulla questione, sempre aperta, dei nostri «caratteri nazionali». Quindi, i film sul fascismo, visto dal di dentro in Vecchia guardia di Alessandro Blasetti (1935), e visto dal di fuori con La marcia su Roma di Dino Risi (1962).
La seconda guerra mondiale e la Resistenza sono uno snodo storico e politico, oltre che cinematografico. Rossellini guarda e pensa alla sua e nostra storia, dirige film che stanno letteralmente dentro la storia, che vengono girati mentre si vive la Storia: Roma città aperta (1945) e Paisà (1946). Poi, negli anni del dopoguerra e della ricostruzione, negli anni Cinquanta, il cinema italiano tace quasi del tutto sulla nostra storia. Bisogna attendere la fine del decennio e il riaprirsi della situazione politica, che si avvia verso il centro-sinistra, perché il cinema si interroghi di nuovo sul passato, ancora con il Rossellini del Generale Della Rovere (1959) e poi con quel felicissimo ritratto di un italiano (Sordi!) che incontriamo in uno dei punti alti della commedia italiana, Una vita difficile (1962) di Risi.

Infine ci si trova a guardare il passato, ormai lontano, dall’oggi. Negli anni Settanta e Ottanta, lo sguardo verso la nostra storia si fa più distante, anche più ambiguo. Film come C’eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola, dove si raccontano le storie della gente comune dentro la Storia, e La notte di San Lorenzo (1982) dei fratelli Taviani mettono in racconto proprio la lontananza, la memoria, addirittura l’epos mitico di una guerra di liberazione che è stata anche guerra civile.

Iscrizione: Euro 45 - Soci Lab 80 e Amici Fondazione Alasca Euro 35
Il corso si tiene nella Saletta Alasca - via G. Reich, 49 - Torre Boldone - Tel. 035/344246 - 035/342239
Gli interessati sono pregati di iscriversi entro martedì 11 febbraio.

(24/01/2003)

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