Uomini e natura, Olmi si racconta
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L'immigrazione, la terra, la natura. Una conversazione a tutto campo con un maestro del cinema: Ermanno Olmi a poche settimane dall'uscita del suo ultimo film «Il villaggio di cartone». Lo ha proposto il programma Inviato Speciale su Radio Rai 1.

L'immigrazione, la terra, la natura. Una conversazione a tutto campo con un maestro del cinema: l'ottantottenne Ermanno Olmi a poche settimane dall'uscita nelle sale del suo ultimo film «Il villaggio di cartone». Lo ha proposto il programma Inviato Speciale su Radio Rai 1.

Intervistato da Milvia Spadi, Olmi torna a parte del suo film, ma soprattutto rispondendo alle sollecitazioni della giornalista si chiede come mai tutti fossero stati assenti mentre si registrava la sollevazione delle popolazioni del nordafrica.

«Siamo stati tutti assenti, presi a discutere, mentre occorreva scendere in strata - commenta Olmi -. Se non impariamo a camminare con la storia saremo solo dei grandi commentatori senza tempo. Bisogna immergersi nella realtà complessa dell'oggi».

Sulla natura: «Noi siamo la natura, la terra avanza una rischiesta di alleanza con l'uomo, ma noi tradiamo la terra».

E sui difetti dell'uomo moderno: «Non c'è peggior cosa della stupidità risultato di tutta una elaborazione di modalità furbesche e fubaiole per avere più convenienze rispetto ad altri. Il ricco nella sua stupidità pensa di crearsi garanzie di diversità che lo proteggano su tutto. In realtà così si espone ad ogni tipo di offesa».

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