Sigilli e armi nel Risorgimento
Pubblicata l'inedita ricerca storica

In occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, il Consiglio Notarile di Bergamo, in collaborazione con il Consiglio Notarile di Brescia, presenta il volume "Sigilli e armi: notai e Risorgimento tra Bergamo e Brescia", a cura della Fondazione Bergamo nella Storia.

In occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, il Consiglio Notarile di Bergamo, in collaborazione con il Consiglio Notarile di Brescia, presenta il volume "Sigilli e armi: notai e Risorgimento tra Bergamo e Brescia", a cura della Fondazione Bergamo nella Storia.

Sabato 26 novembre alle 10 presso la sede del Museo Storico di Bergamo in Piazza Mercato del fieno, con i saluti introduttivi di Emilio Moreschi, Amministratore Delegato della Fondazione Bergamo nella Storia, Mario Mistretta, Presidente del Consiglio Notarile di Brescia, e Marco Albertario, Accademia Tadini di Lovere, il Presidente del Consiglio Notarile di Bergamo, Pier Luigi Fausti, introduce le autrici Adriana Bortolotti e Lia Corna.

“Il ruolo del notariato nel Risorgimento: un'elitè sovversiva” di Isabella De Renzi, Dottore di ricerca dell'Università di Cassino, fa da sfondo e contesto all'inedita ricerca storica.

“La ricerca – commenta Adriana Bortolotti - ha considerato fonti archivistiche, collezioni e opere a stampa conservate presso istituzioni nel territorio bergamasco, bresciano, milanese e torinese. Sono stati individuati materiali storici inediti, che hanno consentito di comporre i profili biografici dei notai bergamaschi Enrico Banzolini, Pietro Giuseppe Bresciani, Emanuele Maironi e Carlo Scotti, da cui emerge, con chiarezza, l'importante contributo che diedero alla formazione dello Stato unitario. Molto significativa risulta la loro esperienza militare volontaristica durante il Risorgimento. La loro adesione alla causa nazionale risponde, in parte, certamente alle concrete motivazioni che animano la borghesia italiana: l'affermazione del liberalismo, dell'indipendenza e dell'unità offrono concrete opportunità di ascesa sociale, di ruoli attivi e rappresentativi sul piano politico-amministrativo, di crescita economica locale e nazionale. Ma l'intensità dell'impegno, e per alcuni la continuità nel tempo, nascono da profonde e personali convinzioni ideali oltre che dall'influenza del contesto famigliare e relazionale, ove le aspirazioni patriottiche sono patrimonio comune e guidano le scelte di vita di molti».

«Come emerge dall'approfondita ricerca che ha dato origine al volume - dichiara Pier Luigi Fausti - alla spedizione dei Mille parteciparono numerosi patrioti lombardi e specialmente bergamaschi. Non deve quindi stupire più di tanto l'avere rintracciato nella bergamasca, e nel contiguo territorio bresciano, due notai che parteciparono alla spedizione dei Mille, un altro notaio che partecipò a quasi tutte le battaglie risorgimentali, un altro notaio ancora che fu seguace di Manin nella difesa della Repubblica di Venezia».

In occasione della presentazione del volume, saranno esposti al pubblico documenti e materiali storici inediti inerenti i notai bergamaschi Enrico Banzolini, Giuseppe Bresciani, Emanuele Maironi e Carlo Scotti.

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